Trump: america first
America First From Wikipedia, the free encyclopedia America First refers to a foreign policy stance in the United States that generally emphasizes American nationalism, unilateralism, protectionism, and isolationism.[1] It first gained prominence in the interwar period (1918-1939) and was advocated by the America First Committee, a non-interventionist pressure group against the U.S. entry into World War II.[2] Since 2016, an identically-named campaign slogan and foreign policy that emphasizes similar objectives has been pursued by the administration of US President Donald Trump.Origins
"America First" has been used as a slogan by both Democratic and Republican politicians. At the outbreak of World War I, President Woodrow Wilson used the motto to define his version of neutrality as well as journalist William Randolph Hearst.] The motto was also chosen by Republican Senator Warren G. Harding during the 1920 presidential election, which he won. America First is best known as the slogan and foreign policy advocated by the America First Committee, a non-interventionist pressure group against the American entry into World War II, which emphasized American nationalism and unilateralism in international relations. The America First Committee's membership peaked at 800,000 paying members in 450 chapters, and it popularized the slogan "America First." While the America First Committee had a variety of supporters in the United States, "the movement was marred by anti-Semitic and pro-fascist rhetoric."[ In later periods, the slogan was used by Pat Buchanan, who praised the non-interventionist WWII America First Committee and said "the achievements of that organization are monumental." Buchanan's "call for an America First foreign policy has been compared with the America First Committee."[
History under President Trump
Donald Trump first embraced the slogan in response to a suggestion and historical comparison by David E. Sanger during a New York Times interview in March 2016.[12][13] In later months, without referencing Pat Buchanan's prior usage or the AFC, Trump said that "'America First' will be the major and overriding theme" of his administration during his campaign for president, and advocated nationalist, anti-interventionist positions;[14][13] following his election to the presidency, America First has become the official foreign policy doctrine of the Trump Administration.[3] It was a theme of Trump's inaugural address, and a Politico/Morning Consult poll released on January 25, 2017 stated that 65% of Americans responded positively to President Trump's "America First" inaugural message, with 39% viewing the speech as poor.[ In 2017, the Administration proposed a federal budget for 2018 with both Make America Great Again and America First in its title, with the latter referencing its increases to military, homeland security, and veteran spending, cuts to spending that goes towards foreign countries, and 10-year objective of achieving a balanced budget. The slogan has been criticized by some for carrying comparisons to the America First Committee;[17] however, Trump denied being an isolationist, and said, "I like the expression."[18] A number of scholars (such as Deborah Dash Moore), commentators (such as Bill Kristol) and Jewish organizations (including the ADL and JCPA) criticized Trump's use of the slogan because of its historical association with nativism and antisemitism.[ Others have said that Trump is not a non-interventionist and never has been. Columnist Daniel Larison from The American Conservative writes that "Trump was quick to denounce previous wars as disasters, but his complaint about these wars was that the U.S. wasn't 'getting' anything tangible from them. He didn't see anything wrong in attacking other countries, but lamented that the U.S. didn't 'take' their resources" and that "he never called for an end to the wars that were still ongoing, but talked only about 'winning' them."[22] Trump has made both economic and politically-based critiques and policies aimed at undermining the European Union.[
In popular culture
The policy and its phrasing became a subject of international satire through the Every Second Counts video contest inspired by Dutch comedian Arjen Lubach and launched by German comedian Jan Böhmermann following Trump's inauguration. News satire television programs initially throughout Europe, and later from around the world, comically appealed to Trump to acknowledge their own countries in light of Trump's nationalist slogan, with a narrator employing a similar voice, speech patterns, and exaggerations to those of Trump himself.[ Lubach's initial version, for example, ended by noting that "We totally understand it's going to be America first, but can we just say: The Netherlands second?". In Spike Lee's film BlacKkKlansman (2018), David Duke and white supremacists are portrayed as repeatedly using the "America First" slogan.[
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Disimpegno americano
Giovanni De Sio Cesari Molte scalpore e critiche feroci destò l’annuncio di Trump che non sarebbe intervenuto per sostenere i curdi perche l america non deve essere piu impelagata nei ridicoli conflitti tribali del M.O. IL contesto era l’invasione turca dei territori sotto sovranità teorica siriana ma in realtà controllata dai Curdi che erano sempre stati, da decenni, gli alleati più fedeli degli USA dei quali aveva fatto da fanteria nella lunga guerra contro l’ISIS. Abbandonarli davanti alla offensiva turca apparve alla grande maggioranza degli osservatori un vero tradimento, indegno della maggiore potenza mondiale e della si minava quindi la fiducia Indubbiamente i termini usati da Trump sono certamente inadeguati , lontani dal linguaggio felpato della diplomazia o, se si vuole, dal politichese Tuttavia nella sostanza non si tratta, come molti pensano, di una delle tante bizzarrie di Trump. In questo come in altri casi. Trump interpreta una esigenza dell’America profonda la qual cosa spiega poi il suo successo elettorale malgrado le critiche e le derisioni delle elites politiche e culturali
Negli USA, infatti, è stata sempre presente e dominante una forte tendenza isolazionista che le esigenze però della realtà politica hanno però messa da parte Ora Trump riprova ancora una politica di disimpegno ma, come nel passato, non è cosa facile Facciamo un breve escursus storico Sin dall’inizio la Rivoluzione Americana ebbe il carattere di staccarsi dall Europa e dalle sue eterne guerre di equilibrio : tuttavia la indipendenza stessa fu conseguita proprio con l intervento della Francia nel quadro della politica europea. La politica di isolamento degli USA fu formalizzata nella cosi detta dottrina di Monroe nel 1823 e infatti per un secolo non ci fu nessun intervento USA nelle faccende europee ma questo fu possibile perchè la potente flotta inglese allora faceva da schermo a ogni intervento europeo. Allo scoppio della Prima Guerra Mondiale l’isolazionismo USA era fortissimo: tuttavia apparve sempre più evidente che gli USA erano diventati troppo grandi e troppo industrializzati per disinteressarsi veramente di ciò che accadeva nel resto del mondo. Il presidente Wilson pero faticò molto, moltissimo per convincere i suoi compatrioti e gli USA intervennero solo alla fine del conflitto, giusto in tempo per chiuderlo a favore dell’asse. Wilson subito dopo cercò di varare una politica internazionale di amplissimo respiro che potesse riportare pace e ordine nel mondo scongiurando nuove catastrofe belliche. Ma il popolo americano tornò decisamente isolazionista Gli USA si disimpegnarono, non vollero nemmeno entrate nelle Nazioni UNITE che pure avevano fondato. La conseguenza furono catastrofiche : su delineo una secondo conflitto mondiale che presumibilmente senza il ritiro statunitense non ci sarebbe stato . Ancora gli USA cercarono di restarne fuori ma furono costretti a intervenire e Pearl Harbour fu la sveglia L’America entrò quindi con tutte le sue forze e tutto il suo impegno nella guerra e con il suo apparato industriale superiore travolse le accanite resistenze tedesche e giapponesi. Subito dopo pero gli USA si trovarono a capeggiare il mondo democratico e liberista di fronte al comunismo e agli URSS Il lungo scontro durato 40 anni fu denominato guerra fredda ma in realtà in essa morirono nelle periferie del mondo milioni di persone: in Corea, in Viet nam, in Cambogia, in Afganistan, un po in tutta l’America latina , in tanti paesi africani Con il crollo rovinoso del comunismo il conflitto apparve terminato definitivamente e si pensava a una fase di pace, prosperità e progresso per tutti . L’atmosfera fu turbata dai rivolgimenti integralisti del MO ma il nuovo colpo venne invece inaspettatamente da quello che appariva un alleato contro il radicalismo islamico: Saddam Hussein Quando questo a sorpresa invase il Kuwait gli USA furono costretti a intervenire ancora una volta La campagna fu vinta con estrema facilita , quasi senza perdite e potè sembrare solo una parentesi occasionale
Infatti Bush figlio vinse le elezioni con il motto first america: sembrava che finita la minaccia comunista gli USA potessero disimpegnarsi Invece ancora una volta un inaspettato 9/11 sospinse gli Usa a guerre senza fine in Afganistan e in Iraq e interventi un dappertutto in M O Dopo quasi 20 anni di guerre inconcludenti ora la sconfitta dell ISIS da l’idea che l’America può disimpegnarsi da interventi militari e politici e occuparsi solo degli aspetti economici e pensare al proprio benessere In realtà nel caso specifico dei Curdi non intervenendo direttamente nel contrasto curdi –turchi ha evitato di mettere in pericolo vite di soldati e risparmiato somme considerevoli Nello stesso tempo la minaccia grossolana di distruggere la economia turca pare che abbia avuto un peso decisivo sulla composizione del contrasto, salvato i Curdi e soddisfatto i Turchi
La critica comune è che cosi da spazio ai russi e altri:
ma è un fatto accettato se ci si vuol disimpegnarsi: e’ senza altro vero
che il vuoto americano è stato riempito da Russia (da Assad, da Iran,
dai Turchi) ma il fine dichiarato di Trump è di tirar fuori gli USA dal
ginepraio del M.O. perché, come ha promesso agli elettori, nessun altro
americano muoia in paesi lontani e nei quali peraltro sono anche odiati
(senza contare le immense spese)
Il disimpegno americano potrebbe significare che il peso deegli interventi passi agli europei L Europa affidò agli USA la difesa contro il comunismo , poi all’indomani del 11 settembre anche contro il jihadismo restando sempre in posizione subalterna che era anche molto economica (cosa che Trump rinfaccia continuamente) Anche la campagna contro la Serbia fu essenzialmente una azione americana ( E Bertinotti, ultimo comunista, fece cadere il governo Prodi) Ora la Europa purtroppo non ha una autorità comune, ne una politica estera comune ne un esercito comune : la UE è solo un guazzabuglio di regolamenti e compromessi Oltre che vuote parole di circostanza che altro ha fatto per aiutare i Curdi? Nulla, assolutamente nulla
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