POVERTY IN USA : yes and non
PEACE REPORTER :Luca Galassi
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Un milione di
poveri in più, mortalità infantile in aumento: è la fine del sogno? Il disastro negli Stati Uniti non è arrivato con l'uragano Katrina. Il disastro era già là. Dalle acque stagnanti di New Orleans sono emerse, oltre ai cadaveri, anche le reliquie di una società già costretta in ginocchio ben prima di venire colpita dalla furia della natura. Tassi di analfabetismo tra i più elevati; criminalità in aumento; omicidi che al 19 agosto 2004 erano saliti del 7 per cento rispetto allo scorso anno; un sistema scolastico in cui nel 2004 10mila bambini su 60mila (il 96 per cento afroamericani) sono stati sospesi da scuola. I cittadini delle periferie più avvilite hanno avuto a che fare per anni con povertà e disoccupazione cronica, e per anni sono stati ignorati da tutti i livelli di governo. Se non fosse bastato un uragano a squarciare le ferite di una comunità vissuta in balìa di indigenza e negligenza, un'altra 'calamità naturale', sotto forma di rapporto delle Nazioni Unite, avrebbe comunque evidenziato a distanza di qualche giorno che, oltre a New Orleans, ampie regioni degli Stati Uniti sono povere quanto un Paese del Terzo Mondo. Il Rapporto annuale sullo sviluppo pubblicato dall'Onu quattro giorni fa dipinge il cupo scenario di un pianeta dove i Paesi più poveri sono assai più poveri di 15 anni fa, a dispetto dei roboanti proclami elencati dalla Nazioni Unite nei cosiddetti 'obiettivi del millennio': dimezzare la povertà; ridurre di due terzi la mortalità infantile; fermare il contagio dell'Aids. Mentre alcune nazioni stanno indubbiamente progredendo verso tali obiettivi, spiega il rapporto, in molti tra gli Stati più poveri le condizioni di vita si sono aggravate. Ma questo, contro ogni pronostico, è successo anche negli Usa.
Mortalità infantile come in
Malesia. Il documento è un pungente atto d'accusa della politica,
nazionale ed estera, degli Stati Uniti contro la povertà, a pochi
giorni di distanza dal 60° anniversario della nascita dell'Onu, le
cui celebrazioni rappresenteranno il più grande consesso di potenti
della storia. Com'è possibile che per molti cittadini il sogno
americano si sia trasformato in un incubo? "A causa del fatto
- secondo Kevin Watkins, autore del rapporto - che gli Usa hanno una
strategia militare ipertrofica e una strategia per lo sviluppo umano
sottosviluppata". L'indicatore più significativo a sostegno della
tesi del rapporto sullo sviluppo delle Nazioni Unite è il tasso di
mortalità infantile. Fino al 2000 gli Usa hanno assistito ad una sua
progressiva diminuzione, ma da allora il trend si è invertito, ed
il tasso è aumentato anziché diminuire, raggiungendo il livello di
quello di Paesi come la Malesia. Inoltre, pesanti disuguaglianze
gravano sui nuovi nati della società americana. I bambini di colore
hanno infatti il doppio di probabilità dei bianchi di morire prima
del compimento del primo anno di vita. Sebbene per la sanità gli Usa
spendano pro-capite il doppio di altri Paesi sviluppati, la spesa
sanitaria è enormemente sbilanciata a favore dei bianchi, dice il
rapporto. Altri dati contenuti nel j'accuse dell'Onu che evidenziano
forti disuguaglianze sociali sono: la probabilità doppia di una
madre di colore di far nascere un figlio sottopeso, rispetto ad una
madre bianca; la mancanza di servizi sociali e assistenza medica per
una persona ogni sei; infine, l'aumento del 20 per cento della
povertà infantile. Negli Stati Uniti sono 43,6 milioni le persone
senza assistenza sanitaria, pari al 15,2% della popolazione. Di
questi circa 8,5 milioni sono bambini e adolescenti. Se il divario
nella sanità Usa tra bianchi e neri venisse livellato - è scritto
nel rapporto - si potrebbero salvare 85mila vite ogni anno.
Piove sul bagnato. A
rincarare la dose, è arrivato il mese scorso anche un rapporto del
Census Bureau, l'istituto di statistica statunitense, che a fine
agosto registrava un aumento del tasso di povertà Usa di un punto
percentuale e mezzo, rispetto a trent'anni prima: nel 1974 i poveri
assommavano all'11,2% della popolazione totale, nel 2004 al 12,7%.
Un incremento anche rispetto all'anno precedente. Nel 2003,
infatti, la soglia di povertà era ferma al 12,5. Questo
significa che in un anno sono scivolate nell'indigenza 1,1 milioni
di persone. Il numero di poveri nel 2004 ha infatti raggiunto la
soglia dei 37 milioni, dai 35,9 milioni del 2003. E la sorpresa è
che la maggior parte dei nuovi indigenti non sono neri. L'aumento è
infatti avvenuto per un solo gruppo sociale, ovvero quello dei
bianchi non ispanici, l'8,6% dei quali è caduto al di sotto della
soglia della povertà nel 2004 in confronto all'8,2% del 2003.
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Heritage Research FUNDATION
http://www.heritage.org/Research/Welfare/BG1221.cfm
Census Bureau poverty reports vary little from year to year. For the past decade, the Census Bureau has declared that between 31.5 million and 39 million persons were living in poverty each year. Last year, for example, the Census Bureau declared there were 36.5 million poor Americans--nearly 14 percent of the U.S. population. But a close look at the actual material living standards of persons defined as "poor" by the Census Bureau demonstrates that the Bureau's official poverty report is misleading. For most Americans, the word "poverty" means destitution, an inability to provide a family with nutritious food, adequate clothing, and reasonable shelter. But only a small number of the 36.5 million persons classified as "poor" by the Census Bureau fit such a description. in fact, numerous government reports indicate that most "poor" Americans today are better housed, better fed, and own more personal property than average Americans throughout most of this century. Today, inflation-adjusted expenditures per person among the lowest-income one-fifth (or quintile) of households equal those of the average American household in the early 1970s. The following facts about persons defined as "poor" by the Census Bureau are taken from various government reports:
WHY THE CENSUS DATA ARE BADLY FLAWEDThe Census Bureau counts as poor any household with cash income that is less than the official poverty threshold--which, in 1997, was $16,404 for a family of four. But the Census Bureau dramatically undercounts the incomes of these less affluent Americans. Other government surveys consistently show that spending by low-income households greatly exceeds the income the Census Bureau claims they have. Why does this happen? Careful examination reveals that the annual Census poverty report dramatically exaggerates poverty and misrepresents the living conditions of lower-income Americans. The inaccuracy of the report is the result of three errors:
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