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Giovanni De Sio Cesari
FRA REALTA' E LEGGENDA
LA LEGGENDA DEL WEST
Introduzione Formarsi della leggenda I valori del West La guerra L'amore Generi e filoni Situazioni e personaggi
Alcuni momenti della leggenda :
Ombre Rosse Il Massacro di Fort Apache I cavalieri del nord-ovest Rio Bravo Mezzogiorno di fuoco Un dollaro di onore La vergine della valle Ultima notte a Warlock
Rin tin tin Tex Willer Capitan Miki Bufalo Bill Sentieri selvaggi Un uomo chiamato cavallo Soldato Blu Il piccolo grande uomo Nessuna pietà per Ulzema
Esiste una leggenda del West che non va confusa con la realtà storicamente accertata del West: ora noi intendiamo occuparci della leggenda non del West reale. Diremmo più esattamente che esistono due leggende del West contrapposte, una positiva che vede il West il luogo dei valori fondanti della civiltà americana, l’altra negativa che cresciuta intorno agli anni del 68 vede, in polemica con la prima, invece il West come il luogo dei disvalori, del male originario che vi è nell’America e nella civiltà occidentale in generale simboleggiata dal genocidio dei pellerossa.
Il processo è legato all’atteggiamento verso l’America in generale.
Negli anni 50 e 60 i giovani per rompere con il vecchio mondo imitavano gli americani: erano i tempi dell’indimenticabile personaggio impersonato da Sordi che parlava un finto inglese e nei quali Carosone cantava “ tu vuo fa l’americano “ E i bambini giocavano facendo rivivere il vecchio West, ricreavano quell’ambiente reso tipico e inimitabili soprattutto da film e fumetti, si identificavano con i suoi eroi, portavano colt o archi, combattevano memorabili battaglie con indiani e banditi.
Poi venne il 68: l’America divenne il simbolo dal capitalismo che si doveva abbattere per far trionfare il “vero” comunismo e quindi il simbolo di ogni nefandezza. Passò il 68, tramontò pure il comunismo ma pure tutti quelli che sono contro le ingiustizie , contro le multinazionali, contro la guerra, contro l’inquinamento, contro non si sa bene cosa ma che sono comunque “contro” , vedono nell’ America ,e a ben ragione, il pilastro del sistema. E i giovani in genere sono per natura “ contro”
I bambini smisero di giocare al West , quel mondo divenne pressocchè incomprensibile e indiani e cow boys furono sostituiti da robot e alieni : Jeeg Robot e Goldrake al posto di Buffalo Bill e Toro Seduto, spade laser e missili fotonici al posto di colt e frecce.
C’è per questo una specie di discrimine fra le persone formatosi prima e dopo il 68
La leggenda si formò molto presto , appena i fatti si erano esauriti, quando ancor vivevano personaggi che avevano partecipato ad essi. Infatti non mancano le memorie di bianchi e ancora piu interessanti di pellerossa i cui ricordi furono raccolti nel 900 da molti attenti scrittori che vollero dare voce anche ad essi.
Diciamo che forse un forte impulso alla nascita del mito venne da un personaggio che ne era pure un protagonista: Buffalo Bill. , al secolo William Cody . Alla fine del 800 questi portò lo spettacolo del West in giro per il mondo: egli stesso ne era stato un protagonista e quindi impersonava se stesso nello spettacolo come facevano un pò tutti ,soprattutto gli indiani. Era uno spettacolo davvero insolito in cui gli attori e i personaggi rappresentati erano le stesse persone. Si badi però spettacolo, non realtà: infatti sia Buffalo Bill che gli altri davano del West uno riproduzione semplicistica, pittoresca, adatta a attrarre spettatori curiosi e non certo a rappresentare il dramma che si era consumato in quei luoghi lontani e affascinanti.
Il West cosi entrava nella leggenda e non nella storia e benchè poi molti hanno egregiamente mostrata la realtà storica tuttavia il West per la gente comune non è mai uscito dalla leggenda e non è mai entrato nella realtà.
Nella formazione della leggenda entrano anche i romanzi ma non hanno avuto un ruolo fondamentale come è avvenuto per il genere giallo o quello rosa: Il ruolo più importante è stato ricoperto dai fumetti e dal cinema ( e più recentemente dai serial TV) spesso collegati fra di loro.
I fumetti tuttavia hanno avuto uno sviluppo abbastanza limitato nel tempo e nel pubblico: hanno avuto una ampia diffusione intorno al secondo dopoguerra e solo per un pubblico di ragazzi o comunque di giovani
Il cinema è stato il maggiore mezzo di affermazione della leggenda.
Le prime pellicole si girarono ai primi inizi propri dell’invenzione del cinematografo. Tuttavia il genere si è affermato in un tempo piuttosto limitato. I primi film iniziarono alla fine degli anni ‘30 ma ebbero il maggiore sviluppo fra gli anni 50 e 60 . Si conta un numero altissimo di pellicole alcune delle quali poi si sono affermate e hanno raggiunto un pubblico vastissimo. Il numero dei film di successo è limitato e solo essi vengono proiettati ancora sugli schermi televisivi e quindi conosciuti ma bisogna tener conto del gran numero di altri film commerciali, semplici e rudimentali che all’epoca decretarono proprio essi la leggenda
La leggenda del West incarna quelli che sono i valori americani , il modello dell'"american way of life” . E stato detto : un uomo una pistola, come emblema del senso della libertà e del self man.
Nel West non appaiono stratificazioni sociali: ogni uomo vale per sè, per quello che vale, non è legato ai propri natali, alla propria classe sociale, al patrimonio familiare. Non ci sono come nella vecchia Europa gentiluomini e plebei. Non vi sono nemmeno istituzioni sociali rigide che limitano la libertà dei singoli. Lo sceriffo non è imposto da qualche potere lontano ma è designato liberamente dalla comunità cosi come il capo-carovana è semplicemente la persona più esperta e capace. Nell’esercito non viene sottolineato la differenza di classe fra ufficiali e soldati: gli uni e gli collaborano su una base di uguale dignità
Non appaiono pregiudizi etnici: tutti vengono accolti: rimane il problema degli indiani. Tuttavia non vengono ritenuti inferiori per razza ma solo considerati nemici e ostili alcuni, altri invece amici in base alla loro disponibilità a collaborare pacificamente con i bianchi.
Non vi sono poveri: tutti possono avere il loro pezzo di terra, lavorarlo e vivere senza problemi: i banditi vivono di furti e rapine ma sono puniti, gli sceriffi e e i soldati vivono difendendo la comunità.
Tutti possono anche arricchire : i grandi proprietari mostrano tutti di aver cominciato solo con il loro unico lavoro.
Vi è rispetto della donna, i valori familiari sono sempre esaltati: tutti sono mariti, mogli e genitori esemplari. Non appaiono mai contrasti fra i coniugi né tanto meno l’adulterio, le violenze familiari : anche se l’ubriachezza è diffusissima gli sposati sono sempre sobri.
Naturalmente si tratta di un modello, non della realtà effettiva. A prescindere dal genocidio degli indiani dobbiamo ritenere che il West fosse un luogo gremito di delinquenti e violenti contro i quali la legge poco o nulla poteva. La vita non doveva essere idilliaca come viene presentata: non si soffriva certamente la fame ( come avveniva in Europa) ma la vita era molto dura e certo i beni della civiltà dovevano essere ben pochi e ben cari in quelle lontane contrade.
Si tratta di un modello, di una leggenda non di una ricostruzione storica .
Tuttavia i miti, i modelli hanno una grande importanza nella storia dell’umanità. E il mito del West ha esercitato sulla coscienza americana un influenza grandissima contribuendo fortemente a caratterizzare i suoi valori
L’accusa più comune rivolta al genere Western è che esalta la violenza nella lotta contro gli indiani e contro i banditi. In una età in cui il pacifismo viene sentito come un valore fondamentale questa accusa appare grave e viene coniugata con un’altra più specifica e sottile: il West mostra il vero volto dell’America che dissimula sotto mentite spoglie violenza a sopraffazione. Di quali nefandezza non sarebbe capace un popolo che ha perpetrato un genocidio mascherandolo come cammino del progresso ? Da qui nasce quella che abbiamo definito la “seconda leggenda” del West
In realtà il genere West è un genere epico e quindi come tutta la produzione di questo genere ha come centro la guerra. La guerra è al centro anche delle avventure del Corsaro Nero , di Robin Hood, di Sandokan , dei tre moschettieri. dei vari 007. Come in tutti i filoni del genere la guerra nel West è idealizzata, perde i caratteri realistici. Questo è un punto fondamentale: lo spettatore perde le cognizione del “brutto” dell’”orribile” che la guerra comporta. Viene tolta alla morte in combattimento tutta la drammaticità , il sangue, il dolore. I nemici o i personaggi secondari cadono come manichini, con una morte immediata, nessuno rimane ferito, nessuno si lamenta o grida per il dolore I personaggi principali in genere invece hanno il tempo di dire le frasi fondamentali, lucide e precise e quindi spirano immediatamente dopo, con perfetto tempismo. Talvolta i protagonisti restano feriti ma si tratta di ferite superficiali che guariscono subito, quasi sempre spontaneamente.
Questi caratteri sono poi comuni a tutte le saghe e le leggende perchè la guerra può essere idealizzata solo se si toglie ad essa il carattere realistico: la suprema angoscia che si dipinge sul viso dell’uomo che muore, i lamenti dei coloro che non riescono a morire toglierebbe alla guerra ogni fascino. I bambini giocano alla guerra solo perchè non ne capiscono la drammaticità: si muore sì ma la morte è dolce e pietosa e gloriosa non orribile e spietata Fa parte del “ genere”. Allo stesso modo ad esempio nei gialli l’assassinio e le indagini sono un puro gioco di intelligenza ma l’emotività, l’orrore non hanno posto
E’ l’altro leit motiv del western anche se in qualche caso può anche essere assente.
Si tratta sempre di un amore romantico. Esso è a prima vista : infatti poichè comunemente la durata rappresentata è breve, in genere, di qualche giorno l’amore deve essere improvviso e fulminante: i protagonisti all’inizio non si conoscono ma dopo qualche giorno o magari solo qualche ora il loro amore è divenuto eterno e assoluto: talvolta poi la fanciulla passa dalla disperazione per la morte della propria famiglia alla felicità nelle braccia dell’uomo amato solo in poche ore: manca il tempo del lutto
La vicenda amorosa è assolutamente prevedibile: sin all’inizio si capisce perfettamente che i due si ameranno per l’eternità. Manca qualunque accenno diretto alla sessualità : benchè il più delle volta i due protagonisti si ritrovano soli, in luoghi solitari e in situazioni di grande intimità nessuna tentazione pare nemmeno lontanamente sfiorarli
Talvolta appare l’amore fra bianchi e indiane ( generalmente e un uomo bianco e una indiana ma non mancano anche casi opposti) In questo caso però l’indiana si comporta esattamente come una perfetta, romantica signorina americana, non mostra affatto una mentalità diversa da… indiana.
Appaiono spesso le “ ragazze del saloon” : il loro “mestiere” però passa sotto silenzio, non viene enfatizzato. Non vengono mai chiamate “prostitute”, sono giovani e belle, non hanno per niente quei caratteri che rendono immediatamente riconoscibili le nostre “ signore del falo”. Poi in effetti sono delle bravissime ragazze. Pure per l'aspetto sentimentale il Western rispecchia il genere della letteratura dell’avventura. Si distingue dal genere rosa perchè in quest’ultimo appaiono incredibili complicazioni sentimentali e ostacoli ancora più incredibili. Nel Western invece tutto fila liscia , i protagonisti conoscono immediatamente i propri sentimenti si è vi è qualche altro pretendente esso appare subito senza speranza e collabora cavallerescamente per far trionfare il vero amore, spesso muore al momento giusto togliendo di imbarazzo i protagonisti
GLI INDIANI DELLA LEGGENDA
E’ l’argomento intorno a cui si è incentrata poi la polemica accesa sul valore del West. Nei primi film l’indiano viene presentato come un entità astratta, non conosciuta: non si ha alcuna spiegazione perché mai gli indiani debbano assalire la diligenza o la carovana , Essi appaiono come una delle difficoltà naturali da superare. Arrivano urlando , colpiscono e poi,respinti, rientrano nel nulla da cui erano usciti. In genere essi girano intorno nel famoso cerchio e quindi vengono falciati dai fucili dei bianchi. Qualche volta si lanciano all’assalto diretto e allora perdono in pochi secondi la maggior parte dei loro combattenti, Chiaramente gli indiani non erano dei folli ma guerrieri esperti e certamente non avrebbero adottate tattiche tante insensate e suicide.
In seguito poi l’analisi degli indiani viene approfondita . In alcuni casi essi sono il nemico da combattere ma di cui si ha pure stima. Molto più comunemente viene invece operato una netta differenziazione fra indiani buoni e cattivi: I primi sono amici di bianchi, desiderano vivere in pace con essi , sono spesso amici fraterni dei protagonisti bianchi mentre invece i “cattivi” sono quelli che fomentano guerra e perpetrano massacri di bianchi.
Dopo gli anni ‘70 invece si operano un rovesciamento di fronte ( il West in negativo ) : gli indiani sono i perseguitati, le vittime mentre i bianchi sono invece i malvagi , i folli. La vita dei pellerossa esce vincente nel confronto con quella dei bianchi : gli indiani sono presentati come leali, coraggiosi saggi mentre i bianchi appaiono avidi, infidi, sanguinari. I soldati operano crudeli massacri indiscriminati in preda all’alcool, all'odio razziale, alla follia.
Abbiamo due tipi di trame fondamentali nettamente distinti : vicende di indiani e vicende di banditi che coesistono generalmente solo nei filmati ad episodi. Anche se non trattano propriamente il West possiamo considerare nel genere anche i film che vertono sulla guerra civile e anche il filone de I magnifici sette" che presentano fantomatici banditi messicani : non ci paiono invece che possano rientrare nel genere quei film che riguardano la rivoluzione messicana ( sono di genere piu politico-ideologico ) e nemmeno i molti film prodotti in Italia (soprattutto da Sergio Leone) che, anche se hanno ambientazione nel West tuttavia mancano dei valori caratteristici e indulgono a soffermarsi su una violenza truculenta e gratuita.
Il periodo storico rappresentato parte della guerra dei sette anni fra Inglesi e Francesi e giunge fino agli ultimi anni dell’800: tuttavia il periodo privilegiato è quello fra la fine della guerra civile e la fine delle guerre indiane: praticamente circa 20 anni, un periodo molto breve e ben caratterizzato. dalle ferrovie e delle diligenze,dalla conclusioni delle guerre indiane e dall’imposizione dell’ordine costituito ad opera dei leggendari sceriffi in lotte con i fuorilegge . Gli elementi fondamentali della leggenda vanno rapportato a quegli anni
Dopo il 68 invece si sviluppa la leggenda negativa incentrata essenzialmente sul genocidio degli indiani che presenta i bianchi come il male, avidi e feroci esaltando invece gli indiani come un popolo che vive in armonia con la natura. Il filone poi continua ancora in seguito soprattutto in chiave ecologica ( Balla coi lupi)
Non mancano esempi di registi che cercarono di riprodurre i fatti la realtà storica e che ci sono riusciti appieno: tuttavia in tratta di film girati dopo la fine della leggenda e quindi non hanno avuto la stessa risonanza degli altri.
LA CAROVANA : è la prima situazione emblematica dei film. Una lunga serie d carri che attraversa praterie e fiumi e montagne per raggiungere il West.
affrontando le difficoltà della natura e gli assalti degli indiani e dei banditi.
ATTACCO ALLA DILIGENZA. La diligenza corre inseguita da nugoli di indiani e da essa i passeggeri sparano con micidiale precisione. Una variante è l’attacco dei banditi che invece fermano la diligenza e rapinano i passeggeri. Nel primo caso la diligenza si salva , nel secondo i banditi hanno successo.
ARRIVANO I NOSTRI: è la scena divenuta più proverbiale. Quando ormai gli indiani stanno per avere la meglio e i protagonisti stanno per soccombere si sentono le note della carica e appare dal nulla nella vasta prateria la cavalleria : gli indiani fuggono precipitosamente , i protagonisti sono salvi: l’effetto scenico è assicurato Il tempismo è perfetto: non arrivano nè un attimo prima né un attimo dopo ma proprio nel momento esatto in cui i protagonisti stanno per soccombere.
IL DUELLO avviene tra i bianchi ed è il momento importante del "genere" dei banditi . I due contendenti sono di fronte,vince chi riesce a estrarre per primo la pistola e quindi colpire l’avversario. Sceriffi e protagonisti hanno mira infallibile, nei fumetti addirittura riescono a far cadere dalla mano avversaria le armi senza nemmeno ferirli. Più comunemente riescono a colpire di seguito molte persone prima che questi riescano a estrarre le loro armi. Il duello viene accettato spesso come un fatto naturale, uccidere in questo modo delle persone non pare possa considerarsi un reato.
LO SCERIFFO. Freddo impassibile, inflessibili con i fuorilegge ma umano e cordiale con gli onesti . Non teme la morte,la affronta ogni momento non conosce altro che il suo dovere.
IL PISTOLERO : può essere una variante dello sceriffo o anche una persona che lotta contro i banditi a titolo personale. Pistoleri sono anche i fuorilegge ma non sono bravi come gli sceriffi e assimilati.
LA GUIDA . si tratta di una persona che conosce bene gli indiani,che è vissuto fra di loro . Mostra non solo conoscenza ma anche grande stima per essi è amico di alcuni di essi e combatte gli altri. Qualche volta li odia pure ma si tratta di casi poco comuni
IL VECCHIETTO : in effetti si tratta di un personaggio che compare in “ Un dollaro di onore” ma che avuto grande popolarità e viene replicato quindi in qualche altro film e diventa poi proverbiale.
IL SERGENTE O’HARA: anche questo personaggio è divenuto proverbiale. Ha una sua base storica in quanto alla metà dell’800 vi fu una emigrazione massiccia dall’Irlanda all’America e quindi molti si arruolarono nell’esercito. Non potevano però diventare ufficiali perchè immigrati da poco e quindi non avevano potuto seguir le esclusive accademie per ufficiali: per questo molti erano i sottoufficiali irlandesi e O’hara era il cognome più comune.
ALCUNI MOMENTI DELLA LEGGENDA :
Benchè fin dal primo apparire il cinema si è interessato del West tuttavia solo alla fine degli anni 30 abbiamo il primo grande film che inizia la leggenda : OMBRE ROSSE
OMBRE ROSSE Anno 1939. REGIA: Jonn Ford, ATTORE PROTAGONISTA: John Wayne TRAMA Una diligenza trasporta , un dottore alcolizzato, la moglie incinta di un ufficiale, un sudista rovinato, un banchiere ladro, un rappresentante di commercio una ragazza di saloon, un fuorilegge, Ringo. La diligenza, dopo una breve sosta in cui la donna partorisce viene attaccata dagli indiani. I'intervento all'ultimo momento della cavalleria risolve la situazione. Arrivati a destinazione Ringo compie la vendetta che meditava e lo sceriffo lo lascia libero di rifarsi una vita con la ragazza. COMMENTO Si tratta del vero capostipite di tutti gli altri film western e rimane un modello in qualche modo insuperato. Il suo titolo originale Stagecoach (diligenza) rende molto meglio la situazione. Sono presenti tutte le situazioni e i personaggi che poi diventeranno classici dei miti western: Il pistolero, lo sceriffo , il dottore incline all'ubriachezza, i vecchio dalla voce roca, il banchiere disonesto, la ragazza del saloon che è poi una brava ragazza. la signora virtuosa, il gentiluomo del sud, i banditi e poi le situazioni: la corsa della diligenza e l'attacco degli indiani, l'"Arrivano i nostri" con lo squadrone di cavalleria che arriva proprio all'ultimo istante, lo scontro con la colt I personaggi e le situazioni poi saranno sviluppati in tutti gli altri film western. Non viene affrontato il problema degli indiani: questi sempre presenti come minaccia incombente appaiono solo in una scena del film anche se la più nota e importante: coraggiosi, abili cavalieri ma destinati a cadere sotto il fuoco implacabili di fucili e alla fine messi in fuga dalla cavalleria ma non viene spiegato il motivo dell'attacco. Appaiono dal nulla e nel nulla rientrano |
Anche se "Ombre rosse" ne è il prototipo tuttavia il mito del West si afferma propriamente con la trilogia di Jonn Ford girata fra il 1948 e il 1950: "l MASSACRO DI FORT APACHE," I CAVALIERI DEL NORD_OVEST,". " RIO BRAVO"
IL MASSACRO F DI FORT APACHE TRAMA Il film allude piuttosto vagamente all'episodio della disfatta di Custer ma con altri personaggi la qual cosa permette quindi libertà narrativa. Il colonnello Thurday prende il comando di Fort Apache conducendo con se la propria figlia. Duro e inflessibile si scontra con il più umano capitano York: contro il parere di quest'ultimo attacca gli indiani in modo avventato e tutto il suo reparto viene annientato
COMMENTO E uno dei classici di film Western. uno dei creatori del mito. Sono presenti i suoi elementi essenziali : la vita che conducono i militari al forte, l' amore semplice , grande e scontato che fiorisce fra i giovani protagonisti. gli scontri con gli indiani . Il massacro operato dagli indiani viene fatto ascendere alla azione avventata e dura del comandante ; i pellerossa non sono i "cattivi" ma solo il nemico al quale si riconosce ragioni e valore. |
Anno 1949 .REGIA Jonn ford
ATTORE PROTAGONISTA : John Wayne
COMMENTO: Il film forse è quello che maggiormente ha contribuito alla creazione del mito del West. In personaggi, le situazioni ideali sono rese in modo perfetto. La cavalleria degli USA è in qualche modo la vera protagonista: i soldati i sottoufficiali e ufficiali formano tutti una grande famiglia ,tutti pronti a aiutarsi reciprocamente, a combattere con valore. coraggio e generosità. Il capitano Nathan è il personaggio centrale: già avanti negli anni, agli ultimi giorni di servizio è come un padre per i suoi uomini i quali tutti hanno una illimitata fiducia e affetto per lui. Fedele e sempre innamorato della moglie defunta egli le parla al piccolo cimitero come se fosse ancora in vita. Vi è poi il caratteristico personaggio del sergente: incline al bere, forte e rozzo ma un vero cuore d'oro, generoso, un vero amico per il suo comandante, un vero padre per i soldati. La fanciulla è bella e giovane, all'inizio un pò sventata come si addice all'età ma sincera, buona ,onesta , romanticamente innamorata del suo ufficiale . Un altro ufficiale è anche esso innamorato di lei ma quando ella mostra i suoi sentimenti si fa subito da parte, da perfetto gentiluomo. La figura degli indiani è appena accennata. si distinguono pero quelli buoni che vorrebbero la pace e quelli che invece vorrebbero la guerra ma essi non sono condannati, non sono i " cattivi" ma vengono anche essi compresi per le loro ragioni. Alla fine non ci sarà nemmeno una battaglia cruenta ma semplicemente la sottrazione dei cavalli pone termine alle ostilità Vanno inoltre c ricordato i magnifici paesaggi e le musiche country |
ANNO 1950 REGIA: John Ford : ATTORE PROTAGONISTA :John Wayne
TRAMA: dopo molti i anni di separazione il colonnello Kirby, comandante di un forte nel West, rivede la moglie, venuta per riscattare il contratto di arruolamento del figlio, una delle reclute appena arrivate. Seguono quindi scontri con indiani e alla fine la vittoria con la fuga degli indiani cha avevano in ostaggi dei bambini.
COMMENTO:chiude la trilogia militare di Ford, e fu il meno apprezzato dei tre film. il soggetto è come ne " I i cavalieri del nord ovest" la cavalleria con le sue sfilate, la sua vita al forte, le sue cavalcate, le sue cariche irresistibili. La musica e diverse belle canzoni vi hanno un posto importante.
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II tre film che abbiamo illustrato sono alla base del genere indiano : l'altro grande genere quello dei fuorilegge viene invece iniziato da MEZZOGIORNO DI FUOCO
MEZZOGIORNO DI
FUOCO (High Noon) TRAMA Nel giorno del suo matrimonio - e ultimo di servizio - lo sceriffo apprende che col treno di mezzogiorno arriverà un fuorilegge da lui arrestato anni prima, atteso da tre complici. La moglie, fervente religiosa lo incita a partire, nessuno dei concittadini è disposto a aiutarlo. Lo sceriffo decide ugualmente di rimanere. Rimasto solo affronta i quattro banditi : riesce vincitore e gettata via la stella da sceriffo va via con la moglie che ha rischiato anche essa di venire uccisa dai banditi.
COMMENTO è costruito sulla coincidenza dei tempi reali del film, scanditi dal grande orologio dell'ufficio. SI tratta di un capolavoro assoluto della storia dl cinema da una parte e d'altra parte è un punto fermo e fondamentale nella costruzione della leggenda del West. il film crea il mito dello sceriffo che sente il dovere supremo di restare, di difendere la legalità o meglio la giustizia a ogni costo e in ogni situazione. Quando tutti gli voltano le spalle, quando la cara sposa prima lo implora e poi lo lascia, quando avrebbe tutti i motivi e le giustificazioni per sottrarsi al confronto il senso del dover trionfa su tutto. Interessanti anche gli altri personaggi: la moglie contraria per principi religiosi alla violenza e disposta a tutto anche a perderlo per salvare il suo uomo, l'"altra", donna di costumi non irreprensibile ma pure di buoni sentimenti , gli avventori del saloon più propensi alla violenza che alla legge, i frequentatori della Chiesa rivolti più agli interessi pratici ed economici che alla giustizia, il vice sceriffo dai grossi muscoli ma non sufficientemente maturo. |
Un altro grande e notissimo film dello stesso genere è " UN DOLLARO DI ONORE
ANNO 1959 Regia Howard Hawks. ATTORI PROTAGONISTI Jonh Wayne e Dian Martin
TRAMA Lo sceriffo arresta un responsabile di omicidio. Il fratello di costui è un ricco proprietario che ha a disposizione molti uomini disposti a battersi per lui. Ad aiutare lo sceriffo ci sono solo tre persone: un giovane pistolero, una donna giocatrice d'azzardo, un arzillo vecchietto e soprattutto un ubriacone che in altri tempi era stato un leggendario sceriffo ma che ormai ha perso anche il rispetto per se stesso. I quattro riecono a tener testa alla agguerrita banda e alla fine escono vincitori dallo scontro a fuoco.
COMMENTO. E un classico del genere. In particolare rilievo la figura dell'ubriacone che nella lotta trova il suo riscatto, il suo dollaro di onore. I personaggi sono mossi essenzialmente dal senso ella legge, anche se non sono perfetti. non si piegano di fronte ai prepotenti . Alla fine il bene (la legge) vince sul male ( i fuorilegge) |
Tuttavia alla creazione del mito contribuirono un grandissimo numero di pellicole molto meno accurate e note che generalmente non vengono più proiettate e quindi non sono piu conosciuti dal grande pubblico. Alcune ebbero un certo successo al loro tempo. Fra i molti abbiamo scelto due che comunque ebbero un certo successo al loro tempo: LA VERGINE DELLA VALLE " per il filone indiano e "L'ULTIMA NOTTE A WARLOCK " per quello dei fuorilegge.
ANNO 1955 REGIA Robert Webb ATTORI PROTAGONISTI Effrey Hunter e John Lund TRAMA La vergine della valle è una fanciulla indiana che si innamora di un bianco pienamente ricambiata. Il governo americano impone agli indiani di sgomberare un territorio che deve essere aperto alla colonizzazione. Gli indiani vorrebbero la guerra ma il sachem (capo indiano) conscio della impossibilità di opporsi invece accetta. Due irriducibili giovani guerrieri che non vogliono invece piegarsi preferiscono morire in una carica suicida: la tribù come l'amore dei due giovani però si salvano.
COMMENTO Si tratta certamente di un film minore, ingenuo: tuttavia furono poi proprio questo genere di film ormai non più proiettato e conosciuto a creare la leggenda del West più che i grandi pochi film che vengono ancora proiettati e quindi conosciuti Va notato l'amore fra l'americano e l'indiana che si comporta come una ragazza moderna alla quale appare del tutto naturale sposare l'uomo del quale si innamora al di la di ogni differenza e convenienza. Gli indiani sono presentati come nobili, coraggiosi, generosi, saggi. i soldati come umani pazienti, tutti tesi ad evitare inutili scontri sanguinosi. La pace e la concordia alla fine trionfano insieme all'amore anche se due indiani preferiscono morire che piegarsi più che ai bianchi alla realtà che avanza che non si può fermare. Manca la consapevolezza della distanza enorme fra civiltà dei bianchi e e quella degli indiani |
Anno: 1959 REGIA Edward Dmytryk ATTORE PROTAGONISTA : Tom Drake Continue incursioni di una banda di violenti taglieggiano gli abitanti di Warlock. Un pistolero viene assoldato come sceriffo per ripulire la città. Questo è accompagnato da un compagno anziano che gli fa quasi da padre. I due impiantano anche una bisca ma comunque si battono contro i fuorilegge. Alla fine però il pistolero sarà costretto a uccidere il compagno più anziano per difendere comunque la legge . Un giovane poi veramente onesto e senza macchia prenderà il suo posto.
COMMENTO: l'interesse del film è soprattutto nei numerosi duelli alla pistola nei quali i personaggi si affrontano seguendo il codice di onore proprio della pistola come i cavalieri antichi seguivano quello delle spada. Comunque il senso della legge è sempre alto e alla fine trionferà pienamente sulla pura abilità nell'uso della pistola. |
Bisogna poi tener conto che a creare il mito non furono solo i film: bisogna aggiungere i telefilm e inoltre i fumetti. Fra le innumerevoli serie di telefilm certamente un posto di onore spetta all'intramontabile "RIN TIN TIN" ,le serie di telefilm probabilmente piu nota e che ancora attualmente viene proiettato
RIN TIN TIN E una serie di telefilm degli anni 50 ( precisamente 165 in tutto dal 54 al 59) che hanno avuto un successo enorme e anche attualmente vengono proiettate dalla TV in copie restaurate e colorate. Si tratta di racconti per i più piccoli. Il personaggio principale è un cane lupo, Rin tin tin, appunto, che mostra una intelligenza assolutamente umana :comprende tutto ciò gli viene detto e si mostra ancora più saggio degli umani stessi. Il suo compagno è Rusty, un orfano che è caporale onorario della cavalleria degli USA. Intorno ad essi soldati, sergenti e ufficiali, cow-boys e avventurieri. Le trame sono estremamente semplici. Il bene e il male sono sempre chiaramente distinguibili e contrapposti. Nessun razzismo: bianchi e rossi possono essere buoni e cattivi allo stesso modo. D'altra parte pare che non vi siano poi sostanziali differenze fra gli uni e gli altri che si esprimono un po diversamente, portano vestiti diversi ma in fondo sono del tutto simili. La serie ha alimentato pur essa ampiamente il mito del West |
Per la serie di fumetti ricordiamo per i ragazzi di tutte le età TEX WILER e per i più piccoli " CAPITAN MIKI : Inoltre va ricordato che L'intrepido ebbe per un certo periodo il personaggio di BUFFALO BILL
TEX WILLER E' il fumetto western che ha avuto più successo in Italia. TEx Willer viene accompagnato da Kit Carson ,piuttosto anziano ma ancora in gamba che è personaggio scanzonato, ironico, che sdrammatizza le situazioni , e dal figlio Kit Carson anche lui più o meno in gamba come il padre. Tex è un prode ma soprattutto un giusto: combatte i "cattivi" e protegge i " buoni" senza alcuna differenza fra bianchi e indiani. Anzi egli stesso ha sposato una indiana ed è quindi in bilico fra il mondo dei bianchi e quello dei pellerossa.: i due mondi non appaiono affatto in conflitto strutturale ma sembrano poter convivere pacificamente e armonicamente. A un certo punto della narrazioni pur restando l'ambientazione Western tuttavia appare la magia (il malvagio mago Mefisto) e si allontana quindi decisamente dalla saga western, |
Si tratta di un fumetto nato negli anni 50 che vuole essere una risposta alle molte critiche sulla violenza insita nei fumetti Western che allora era comune negli ambienti educativi. Capitani Miki è un giovanissimo, sui quindici anni. Ragazzo molto per bene, usa sempre un linguaggio castigato e corretto e al massimo dice " per Bacco" e se proprio perde la pazienza "caspiterina"; non beve liquori ,non fuma Ha come compagni due personaggi caratteristici del West: il vecchietto un po ubriacone " Doppio rhum" e il dottore Salasso anche esso un pò troppo amante del whiski. che tuttavia non si mostrano mai veramente ubriachi. Essi gli vogliono un gran bene e si mostrano in posizione subordinata rispetto a lui anche se più anziani. Capitan Miki, malgrado la giovanissima età, tuttavia è gia un prode ufficiale che tiene testa con estrema facilità a indiani ostili e fuorilegge. Da notare è che egli non uccide mai i nemici e si limita ,con mira infallibile, a disarmarli sparando sulle loro armi e facendole saltare dalle mani, al massimo li stende poi con un pugno. Nei momenti difficili quando sente di essere in pericolo estremo si raccomanda l'anima a Dio: naturalmente si salva sempre. D'altronde nessuno poi rimane ucciso. Ha anche una giovanissima fidanzatina che, naturalmente, non sfiora nemmeno con un dito. |
Il personaggio di Bufalo bill ( con una sola "f" secondo la dizione italiana) fece parte dell'album dell'INTREPIDO che negli anni 50 presentava fumetti di avventura relativi a vari generi( (western, India, guerra ,fantascienza) e in seguito modificò profondamente il proprio contenuto Il personaggio richiama l'omonimo figura storica di William Cody, tuttavia ha poco a che fare con i caratteri reali di esso. L'ambientazione naturalmente è Western: non c'è differenza fra bianchi e pellerossa ma solo fra persone oneste e disoneste. Spesso tocca anche problemi di carattere sociale e familiare . Non mancano anche trame amorose tutte rigorosamente su un piano puramente romantico senza alcun accenno alla sessualità. |
Un caso a parte invece è il celeberrimo " SENTIERI SELVAGGI" In questo caso il solito schema scricchiola parecchio: non si capisce chi siano poi i buoni e chi i cattivi, gli indiani non sono più equamente divisi fra buoni e cattivi come i bianchi. Lo stesso protagonista pare fatto di ben altra pasta: tutto ciò ha fruttato al film l'accusa di razzismo nei riguardi degli indiani. Noi crediamo che in effetti fu un tentativo di rendere con un certo realismo l'atmosfera e il mondo del West: siamo insomma fuori del mito anche se non ancora nella realtà storica.
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Alla fine degli anni 60 il mito si rovescia. Come tre film in un breve tempo avevano creato il mito del valoroso soldato americano altri tre film, quasi contemporanei creano il mito contrario del soldato americano crudele, feroce stupido,di fronte al quale si ergono invece gli indiani, perseguitati dall'avidità dei bianchi ma nobili, generosi, in pace con la natura. Nasce quindi un altro mito
I tre film furono girati nello stesso anno ,il 1970, ed ebbero come titoli ; "L'UOMO CHIAMATO CAVALLO"; "SOLDATO BLU ", e " PICCOLO GRANDE UOMO "
UN UOMO CHIAMATO CAVALLO Anno: 1970. REGIA: Elliot Silverstein ATTORE PROTAGONISTA Richard Harris, TRAMA Un nobile inglese viene catturato da una tribù di Sioux, portato al villaggio e assegnato come "cavallo da lavoro" alla madre del capo. Dopo i primi tempi ,con l'aiuto di un francese anche lui prigioniero che si finge pazzo , impara la lingua, ed entra a far parte della tribù Supera la dolorosissima prova del coraggio, sposa una donna indiana, mostra valore e saggezza salendo nella gerarchia della tribù fino a divenire egli stesso il capo. Dopo l'uccisione della moglie indiana decide di restare per sempre con loro. COMMENTO Il film si caratterizza per la fedele ricostruzione etnologica della vita tribale dei Sioux, e presenta la scena indimenticabile del rito d'iniziazione Ebbe anche due seguiti dovuti all'immenso successo del primo. In questo film propriamente il mondo dei bianchi non è condannato , quanto piuttosto assente. Presenta la vita degli indiani al di la del mito della divisione fra buoni e cattivi secondo che siano amici o nemici dei bianchi. Non idealizza la loro vita che anzi viene mostrata nella sua durezza e spietatezza. Tuttavia, nel complesso, presenta pur sempre gli indiani in luce positiva, le pratiche crudeli sono giustificate dalla situazione ambientale. le guerre interne al mondo indiano vengono presentate ma senza insistere sulla loro asprezza. L'impressione generale parve quella di una esaltazione della vita naturale degli indiani che capovolgeva il ruolo che essi avevano sempre rivestito nel mito del West. |
ANNO :1970 REGIA: Ralph Nelson ATTORI PROTAGONISTI: Candice Bergen e Peter Strauss TRAMA: Si incentra sulla famosa strage di Sand's Creek, quando cinquecento Cheyenne, per la maggior parte donne e bambini, furono sorpresi e massacrati dai soldati americani. Il fatto viene visto attraverso la vicenda di un soldato e di una donna che aveva vissuto per qualche tempo con gli indiani, I due si trovano a convivere con i pericoli dei territori indiani per alcuni giorni, a sfuggire dalle mani di un pericoloso mercante d'armi, e, quando si ricongiungono alla guarnigione, assistono sconvolti, alla strage alla quale cercano in qualche modo di opporsi. Per questo il soldato sarà imprigionato.
COMMENTO Il film è una specie di violento manifesto contro la politica americana e chiaramente allude anche alla contemporanea e impopolare guerra del Viet- nam , Gli indiani sono presentati nella veste dei perseguitati, dei " buoni" ,i bianchi appaiono, avidi, crudeli, folli. Se qualche bianco cerca di fermarli viene trattato ferocemente come un indiano. Manca l'analisi psicologica e storica: le tragiche vicende appaiono incomprensibili , semplicisticamente dovute alla inutili crudeltà dei bianchi. In questo senso si rovescia lo schema dei primi film western nella quale gli indiani appaiono il nemico incomprensibile e feroce: ora sono invece i bianchi a ricoprire quel ruolo. |
ANNO :1970 - REGIA: Arthur Penn - ATTORE PROTAGONISTA : Dustin Hoffman
TRAMA Un superstite della battaglia di Little Big Horn, racconta ad un giornalista la storia della sua vita. Allevato dagli indiani Comanche dopo che la sua famiglia era stata massacrata , il protagonista torna tra la sua gente in città quando ormai è adulto e non riesce però poi a inserirsi nè nell'universo bianco nè in quello indiano rimanendo quindi come sospeso fra questi due mondi. Finirà accanto al generale Custer nella battaglia di Little Big Horn, dove verrà risparmiato da un indiano che lo riconoscerà.
COMMENTO Il film fu un grandissimo successo. In esso propriamente il mondo dei bianchi non è presentato ( come in Soldato blu) come il male contrapposto al buono indiano. ma tutta la leggenda del West viene dissacrata, elemento dopo elemento, in una serie di episodi che ricalcano le situazioni tipiche del genere Western. Ci pare quindi il sarcasmo l'elemento fondamentale. La santità della famiglia dei pionieri con i i grandi ed eterni amori è messa in ridicolo dalla figura della moglie del reverendo tutta altra che morigerata, le donne rapite dagli indiani magari si trovano bene nella nuova situazione, i pistoleri sono ridicoli manichini, i soldati balordi e incapaci. Anche gli indiani sono resi ,se con con sarcasmo con ironia:non tutti sono prodi guerrieri, vi sono anche i gay, perchè non ci dovrebbero essere, a volte si lasciano dominare dalle loro mogli, vi sono anche dei contestatori fra di loro (l'uomo all'incontrario), hanno una loro umanità. le loro astuzie, le loro debolezze. Un discorso a parte forse merita il personaggio del generale Custer.. Nel film egli non appare solo come un comandante imprudente o troppo sicuro di se: è invece presentato come un folle narcisista, incapace, e perennemente ubriaco: In conclusione il film costituisce più che una leggenda al contrario una smitizzazione del West. |
Il secondo mito del West tuttavia non ha lunga durata, nulla di paragonabile al primo mito che ha fatto sognare intere generazioni di piccoli e grandi ragazzi. L'incanto è rotto e i ragazzi non cavalcheranno più mai più fra indiani e cow-boys.
Si presentano però film realistici. In verità anche prima si erano prodotti film che cercavano di comprendere e di narrare la verità storica come ad esempio "INDIANS", "IL GRANDE SENTIERO " soprattutto LA CONQUISTA DEL WEST" ma si trattava pur sempre di ricostruzioni storiche piuttosto impersonali. Invece ora qualcuno cerca di rendere veramente la situazione psicologica, l'anima del West. In questo eccelle il film "NESSUNA PIETA' PER ULZAMA "
ANNO 1972 REGIA: Robert Aldrich ATTORI PROTAGONISTI B. Lancaster, B. Davison TRAMA Un gruppo di Apache guidata dal fiero e feroce Ulzama fugge dalla riserva seminando panico e terrore fra i coloni nelle fattorie isolate Una pattuglia viene inviata per catturarlo. Dopo un lungo inseguimento e molti perdite alla fine Ulzama viene ucciso ma cadono anche la maggior parte dei soldati .
COMMENTO Probabilmente è l'unico film "verista" di tutto il filone western- indiano. Costituisce una specie di risposta ai tre film precedenti che avevano creato quella che abbiamo definito la seconda leggenda del West mostrando gli indiani come le vittime innocenti e gli americani come crudeli e sanguinari invasori. Nel film invece la lotta non è fra il bene il male (comunque siano identificati) ma fra due mondi in lotta mortale fra di loro fra i quali non è possibile alcuna conciliazione e comprensione: non c'è posto per la pietà ,uno dei mondi deve soccombere. Ulzama uccide le sue vittime lentamente con torture raccapriccianti perchè, secondo la sua cultura, vedere morire lentamente un nemico permette di acquisire la sua forza. Il comandante della pattuglia mosso, da sentimenti cristiani, vorrebbe agire con umanità, comprendere e chiede perchè gli indiani siano cosi crudeli ma la guida gli rispende che è come chiedere perchè il deserto è deserto. non si odiano gli indiani ,sono fatti cosi, si eliminano. La guerra è resa con realismo: in verità non si tratta di una guerra ma dell'azione di piccoli gruppi che si scontrano in immense distese con una serie di agguati e di astuzie in cui fa chi fa un errore conta i morti. Non vi sono quindi ondate di indiani che in massa si lanciano in cariche assurde e suicide ma pochi guerrieri inafferrabili inseguite da soldati esausti ed esasperati. Accanto ai soldati poi vi è la guida indiana che nella realtà era poi l'elemento essenziale e che poteva accettare questo compito o per appartenenza a tribù nemica o per rancore personale o per danaro . Ulzana sconfitto si farà uccidere proprio dalla guida indiana che è anche suo congiunto perchè ritiene tale morte più onorevole. |
Fu questo l'ultimo grande , malinconico e disperato film western. Il genere non finì e non è finito: tuttavia più che altro il West diventa una specie di sfondo in cui si possono ambientare un pò le storie anche le più strane. Abbiamo cosi i film italiani intessuti essenzialmente di violenze e criminalità oppure anche la sfida fantastica con Di Caprio di " Pronti a morire . 1995) e addirittura abbiamo un western dell'orrore o meglio del metafisico in "Purgathory". Si afferma anche un genere che possiamo definire ecologico: di "Balla coi lupi" ma il mito del West è finito per sempre e con esso forse le certezze e le illusioni del mondo americano . Questo si trova invischiato in guerre terribili, ieri del Viet-nam ora in Medio Oriente e scopre che poi in effetti le guerre sono state sempre atroci , anche quella contro gli indiani, non fanno certo eccezione.
Ma il mito vivrà pur sempre come hanno vissuto ancora gli eroi omerici e i paladini di Francia in una zona che non è la storia e la realtà ma la fantasia e perchè no, diciamo pure ,nel mondo dei valori che sono sempre idealizzazioni ma che pur come tali muovono la vita dell'uomo