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 INCONTRO CON FRANCESCA

Venne il giorno che dovette ripartire. La sua nave sbarco` prima a Napoli poi a Gaeta e finalmente Roma. A Roma  a Pietro  gli sembrava di sentire l’odore dei boschi del suo paese tanto si sentiva vicino a Settefrati. Adesso aveva deciso che nessuno l’avrebbe fermato, ne` il rombo di cannoni, ne` gli assidui bombardamenti ne` il pericolo di essere catturato lo potevano fermare di andare a Settefrati in cerca di Francesca. E un fine settimana senza permesso si avvio` per Settefrati con mezzi di fortuna. Piu` si avvicinava al paese piu`terribili erano le scene che gli si presentavano. La guerra aveva distrutto  tutto. Campi fioriti bruciavano, alberi atterrati, non c’era piu’ segno delle  strade erano tutte devastate dai bombardamenti. Molte case erano state distrutte ed di altre restava  solo un cornicione  . Degli abitanti nessun segno. Volto`verso il bivio ovvero quel che rimaneva del bivio alzo lo sguardo su` verso i monti e vide Settefrati in macerie. Si affranto` e quasi gli venne da piangere a vedere tanta distruzione. Arrivato in paese dovette passare tra macerie e pietre  di case abbattute . Svolto` verso il colle in cerca della casa di suo padre . La trovo` in rovina. Si senti male a rivedere la casetta dove era nato e cresciuto, distrutta. Volto` il capo lontano verso i monti  per non guardare piu` cio` che gli dava tanto dolore.

Rivide le montagne alte coperte di  verde e le cime che quasi arrivavano al cielo. Le maestose montagne che lui aveva percorso da ragazzo lo riportarono indietro alla sua fanciullezza che ora era solo un lontano ricordo. Cammino` ancora un po` in cerca di Francesca ,non la trovo`. Domando` a qualche passante e gli dissero che Francesca era in chiesa.

A sentirlo gli passo` tutta la stanchezza tutto l’affranto tutto il male che sentiva e s’incammino` a grandi passi, quasi di corsa verso la chiesa.  Di nuovo Pietro si ferma di parlare  ….. posa e sorride. Il ricordo di quel giorno ancora vivo nella sua mente lo riempie di dolci lontane memorie. Lucia pronta con una nuova macchinetta di caffe bollente lo versa nella tazzetta pulita. Gianni, suo marito ha gia in mano la bottiglia di anisette e versa un generosa quantità nel caffe` di Pietro. I due uomini si mettono a parlare fra loro e Pietro si distrae. Ovvio che per oggi  abbiamo finito  l’intervista. Riprenderemo domani.

 

Il giorno seguente mi ritrovo con Pietro e compagnia. Pietro e` ansioso di riprendere a  raccontarmi  la su storia e comincia subito.

 Quando arrivo` vicino alla chiesa preso dall’emozione  rallento` un po’il passo, poi decisamente varco`  la soglia  ed entro`nella chiesa semibuia. Vide la sua ragazza inginocchiata col capo chino, assorta in preghiera. La chiamo` per nome ad alta voce  mentre correva verso di lei. Francesca si volto` di scatto rimase ferma quasi di ghiaccio incredula a vedere il suo amato Pietro li in chiesa di fronte a lei. Poi in un attimo furono l’uno tra le braccia dell’altro. Non importava niente che erano in chiesa. Avevano mille domande da farsi, mille cose da dirsi. Erano trascorsi anni da quando si erano scritto l’ultima volta. Parlando insieme si avviarono verso la casa di Francesca. Parlarono del passato e dei sogni e speranze che avevano per il futuro insieme. Poi Pietro dovette ripartire  per riunirsi  all’esercito americano a Roma. Prima di partire  rinnovo` la sua promessa a Francesca che sarebbe  ritornato e l’avrebbe sposata.

 

DELIA SOCCI SKIDMORE