RACCONTI AMERICANI
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IL MACELLAIO
La spesa il sabato non era al supermarket, quella si faceva il venerdi. Il sabato si andava dal macellaio. Al supermarket gli italiani non compravano carne confezionata e avvolta in pacchetti e in mostra chi sa` da quanti giorni.
Il macellaio della West Side dove risiedevano gli italiani venuti da poco era
un paesano. Uomo esperto e famoso per la qualita`fresca e superiore di carne che vendeva e l’assoluta pulizia del posto.
Conosceva bene tutti i clienti e li chiamava per nome. Li accoglieva col suo camice bianco sempre pulito. Sembrava piu`un chirurgo che un macellaio.
I clienti erano tutte donne, solo esse potevano scegliere quel che bisognava alla famiglia tenendo un occhio al borsellino e uno alla scelta.
Entrare nel negozio non ripugnava.
Non c’erano carcasse di animali scannati ed appesi ad un uncino che grondavo sangue sul pavimento e pieni di mosche. E nemmeno odorava male.
Il grosso, la quantita`, era consevata in uno stanzone di frigorifero. Quella esposta
era in un cabinetto di vetro a bassa temperatura .
Il costo pero`era molto di piu`del super.
Ma le nostre massaie espertissime nello scegliere il meglio per la famiglia avevano gia`fatto i conti prima che andavano e sapevano esattamente cosa comprare e quanto spendere. Le donne indicavano da quale pezzo volevano le fette di carne
il macellaio, prendeva quel pezzo lo mostrava alle donne lo rigirava per far vedere tutti i lati, le massaie guardavano attentamente poi indicavano la quantita`desiderata. Il macellaio lo posava sul bancone e con un netto colpo del coltellaccio tagliava esattamente la quantita` desiderata, oppure la posava ed espertamente filettava.
La bilancia e la cassa erano visibili a tutti e le signore massaie avevano gia` fatto i calcoli mentalmente e se il macellaio osava alterare il prezzo a suo favore anche di pochi centesimi guai a lui.
Queste erano donne che avevano superato la grande depressione e sapevano benissimo il valore anche di 10 centesimi. Anche il macellaio lo sapeva. Se il costo era di una somma di dollari e pochi centesimi lui si faceva dare solo i dollari non I centesimi. Le donne sorridevano e tornavano a casa a dire a tutti qual buon affare avevano fatto. Quando mia zia tornava a casa noi dovevamo radunarci attorno a lei e lodare. Anche io lodavo pero`era poco di fronte ai trattati che faceva mia nonna. Avevo assistito spesso mia nonna trattare, fare patti, negoziare dal macellaio al venditore di legna per la caricara. Era un arte.
Li raggirava, metteva giu` la merce, incalzava faceva e diceva poi se non ce la faceva si voltava e cominciava a camminare verso casa. Il venditore la richiamava, complottavano ed arrivavano ad un comune accordo e solo allora nonna comprava. La sapevano che era cosi ma forse anche a loro mercanti piaceva scommettere con zia Rosa. Ogni tanto passava il saputo del paese e le diceva “ Ro` se tu tenive neccone di scola sarrish ‘navvocate” . Lei rideva si faceva il discorsetto e poi me lo veniva a dire.
Quindi un affare di pochi centesimi non aveva tanto valore di fronte agli affari di nonna.
Delia Socci Skidmore