RACCONTI AMERICANI
The sound of music.
Succede sempre in questo tempo appena che arriva primavera ci liberiamo dei giacconi e cappotti , lunghi pullover che coprono fin al ginocchio e vediamo bene i risultati che ha subito il nostro corpo durante un inverno lung, freddo e letargico .
Per rimediare alla meglio che si puo` con le amiche, quasi tutte della stessa eta`,( leggi anziane) ci incontriamo tre volte la settimana in piscina per la ristoratrice ginnastica a suon di musica. La ginnastica praticata in piscina e una attivita’ abbastanza intensa e la lezione viene svolta all’utilizzo di musica a frequenze medio-alte e senza attrezzi.
Arriviamo tutte ad orario, le mie amiche sfoggiano un nuovo costume da bagno , io lo stesso dell’anno scorso. E` veramente un bel costume blu con bordi rossi e non ho sentita nessuna necessita` di cambiare. Scendiamo in piscina, l’acqua e calda, azzurra e trasparente e accarezza con piccole onde lievi. Cominciamo lentamente al suon di Bolero di Ravel: “stendere le braccia” dice la direttrice, piegare un ginocchio dice mantenere l’altro teso. Unire le mani e portarle al di sopra del capo. Toccarsi il ginocchio opposto al braccio……..alternare. Ogni movimento si ripete 12 volte. La musica si fa piu` intensa e anche i movimenti sono piu` svelti e impegnativi. La maestra, una donnina anziana in ottima forma, da l’ordine di prendere il piede in mano senza curvarsi e, possibilmente, senza reggersi. Non si sentono altro che gemiti, lamenti e anche grugniti. E chi fortunato ci riesce deve mantenersi solidamente al muro con l’altra mano. Io voglio fare la “spaccona”e non mi reggo al muro ci riesco benissimo a stare in piedi bilanciata cosi per…3/4 secondi poi per non cadere faccia in acqua mi aggrappo alla scaletta. Vi lascio immaginare…………..
Joging sempre piu` svelto e stare al ritmo della musica. Intorno alla piscina giriamo prima avanzando in avanti poi camminando a ritroso. Qui si fa sempre una gran confusione, non tutte riescono a riverse svelto il joking e finiscono col urtarsi.
Poi e` il turno di muoversi al suono di Funiculi` Funicola`. Si comincia col camminare a passo avanzato in avanti, poi indietro. Poi mettere le mani ai fianchi e ondulare
Si prosegue fin al ritornello a quel punto bisogna saltare su` e giu` con le mani alzate sopra al nuca. C’e chi deve fermarsi, chi ansima, chi si apparta. Sembriamo un rappresentazione teatrale.
Finalmente stiamo per finire al suono di : “ Con te partiro`”resa famosa da Bocelli. Andiamo piu` lento adesso, non piu` salti non piu` correre . La canzone continua ………”con te partiro` su navi per mari che io lo so“. Siccome ho un’ affinita` “con navi e mari“ ( mica lo sapevate?) faccio finta di sapere le parole, tanto le altre non capiscono l’italiano, mi metto a canticchiare a bassa voce col grande tenore. Le altre donne mi guardano strano e la maestra finge di niente. Ma perche’ poi? Forse la mia voce non e melodiosa?
Finiamo col esercizio respiratorio. Ritorneremo entro due giorni sicure che se siamo assidue in poche settimane avremo una linea come la Langoria. Va bene. siamo realisti : io mi contenterei di perdere qualche chilo e acquistare un po` di tonalita`.
Delia Socci Skidmore