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RACCONTI AMERICANI 

 

 

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Spettacolo per i nonni.

 

          

Tutti gli anni verso la fine dell’anno scolastico le scuole elementari preparano i bambini  per programma di musica e canti  da dedicare ai nonni. Si riconosce l’importanza del ruolo che i nonni esercitano nella vita dei nipoti. Anche quest’anno qualche giorno fa siamo stati invitati al programma intitolato:  “All that Jazz”. La scuola dove vanno i miei nipoti  e`in un distretto di upper middle class. I nipoti ci sono capitati

perche` abitano vicino la scuola. Noi siamo gente semplice senza alcune pretese. Quando siamo arrivati tutti i nonni sono stati  accolti dagli studenti che ci hanno scortarti nella sala ricreazione dove si sarebbe tenuto lo spettacolo. Ma prima ci hanno fatto registrare nel registro degli ospiti, ci hanno dato il bigliettino col nostro nome  da attaccare davanti al vestito e poi alle nonne hanno donata una rosa. Tutto “very American”, molto bello.

Nella sala ricreazione c’erano anche le mamme ma solo per aiutare e fare foto.

Ci siamo seduti vicino ad altri nonni di conoscenza per aspettare la rappresentazione .

Intanto continuavano ad arrivare altri ospiti. E`entrata una vecchia signora appoggiata al braccio della badante. Aveva anche un bastoncino molto elegante. La signora aveva i capelli tinti nerissimi in completo contrasto col viso di rughe. il rossetto troppo rosso ed il rouge sulle gote erano come due piastrine tonde. Si e’ accomodata alla sedia piu' avanti con la badante vicino. Piu in la`sedeva un uomo anziano che ovviamente indossava una mini parrucca. le mamme in piedi addette a prendere foto dei loro little stars. Erano giovane donne con capelli lisci e biondi che cadevano sulle spalle. Il biondo era naturale.

Un paio di altre avevano una acconciatura come si usa ora con i capelli tirati dietro la nuca e tenuti insieme con un ferma capelli che sembra mollette  per il bucato. Qua e la’scendevano piccole chiome disciolte come se si fossero distaccate casualmente dal resto dei capelli. Lo stilista aveva sicuramente impiegato chissa quanto tempo a farle apparire “casual shic”.  Sono giovani donne vestite con abiti firmati , borse Prada, profumo Fendi e scarpe Gucci. Anche il porta baby e` firmato. Mi son data un occhiata, a guardare loro avevo dimenticato cosa vestivo io: la solita gonna scura, maglietta rossa scarpe nere e borsa nera bordata rossa. Tutto comprato ai saldi di fine stagione. Il nome dell’etichetta non l’avrebbe riconosciuto nessuno. Per me stava benissimo. Spengono le luci e si apre il sipario. Nel palco ci sono almeno trenta bambini tutti di sei anni. Cantano e danzano bene motivi di famosi Broadway show.

Si vede che sono ben preparati. Solo uno o due maschietti danno gomitate,  ma poi si fermano subito al segnale dell’insegnante. Siamo tutti attenti agli

ttori. Ogni nonno che riconosce il nipote nei costumi di scena , li punta subito agli altri. Mentre lo show continua avverto un movimento accanto a me. Guardo e vedo un batuffoletto rosa appena appena si regge in piedi. una bambina non piu` di un anno e mezzo. Molto carina con riccioli rossi  con duo occhioni neri sgranati. Si mette a danzare al suon di musica. Con le manine fa i gesti , muove il capo di la` e di qua` e i riccioli ondulano. Striscia con i piedini avanti e indietro. Tutti le battiamo le mani. E lei   continua con la sua danza. La madre la richiama, le fa segno di tornare da lei. Ma la piccola continua ormai l’attenzione di noi che sediamo dietro e` tutto per ‘la rossa”.Incoraggiata dalla nostra attenzione muove mani e piedi e comincia a muovere anche il sederino. Poi con una mossa un po`forte  perde l’equilibrio a cade. Si ritrova seduta sul pavimento smarrita. Solo allora cerca la madre e corre verso di lei piangendo.     PRICELESS!

        

 

 Delia Socci Skidmore