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RITORNO A SETTEFRATI  

 

 

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IN PIAZZA

 

Quando mi svegliai non riuscivo ad orizzontarmi. Ci volle un momentino per  ricordare che ero a casa nella cameretta mia.

Ora sono ben sveglia, riposata e affamata. Scendo giu`, nel frigorifero c’e un po` di tutto grazie all’amica Lina che ci ha pensato. E`cosi con noi che torniamo spesso, chi arriva prima prepara qualche cosetta per  gli amici che arrivano dopo. C’e molto cameratismo tra noi. Ci sentiamo piu`amici qui`che in America. Dopo mangiato , doccia e cambiato i vestiti che avevo addosso da due giorni, mi affaccio fuori. E` tardo pomeriggio la piazza si sta popolando. Gli uomini si radunano davanti al bar per la solita partita pomeridiana, le donne s’avviano alla messa vespertina. Vespertina per modo di dire, viene celebrata nel pomeriggio quando la gente torna dal lavoro e puo` attendere. Cosi dice il parroco  ma quando vado alla messa siamo in pochi e nessuno di noi lavora ancora. 

Lina passa davanti  a casa, mi saluta e mi dice che era venuta prima a bussare per svegliarmi ma io non sentivo niente. Gia`”duormevo a "suonne chine”.  

Il cielo di Settefrati e` ombreggiato da un banco massiccio di nuvole nere

che oscura la piazza dal sole.  

Mi sento un brivido freddo attraversarmi la schiena. Passa finalmente, seguito da altre nuvole bianche. Poi riappare un altro di nuvole nere e l’ombra comincia a coprire il campanile, la piazza arriva davanti  a casa e passa lenta su di me. Rabbrividisco e sento come un cattivo presagio. NO! respingo il feeling. Dopo poco la nube sinistra passa e ritorna il sereno.  Mentre ancora contemplo il da fare arriva, sempre frettoloso, il giovane arciprete Don Antonio. E` giovane, svelto e in controllo di  tutte le parrocchie vicino come anche rettore del Santuario di Canneto.

Manca qualche minuto all’orario della messa vespertina che deve celebrare e si avvia a grandi passi verso la chiesa. Poi rallenta quando mi vede e mi saluta. Vieni? Mi dice. Stasera no, rispondo.

 Quella stessa sera la piazza si affolla di gente. Sono divisi in gruppi: un gruppo seduto sotto gli archi a un lato del bar . Un altro gruppo all’altro lato e gli altri attorno ai tavolini in piazza.

Sono di tutte eta` dai piu` piccini ai piu` anziani venuti a socializzare in piazza.

Arrivano nonni con i nipotini. Sono un po` irrequieti e si rincorrono correndo su e giu` la piazza. Il richiamo dei nonni vengono ignorati.

Verso le 9 ritornano le mamme col passeggino e baby, resteranno fuori fino a tardi.

I bambini piu' piccoli  stanno buoni e quieti a quell’ora si vede che sono abituati. Non si puo` non pensare al contrasto dei baby in America e i baby questi. In America e` rarissimo vedere una creatura fuori casa a quell’ora.

Quando escono i genitori i bambini sono a nanna con la baby sitter . Qui invece sembra tanto naturale essere fuori a quell’ora. I piu` grandicelli si inseguono, giocano col pallone, vanno con la bicicletta.

Si richiamano da lontano: Giacomo, Jacopo, Jennifer e altri nomi simili. E gli Antonio, Giovannino,Angeluccio e Marietta dove sono andati? Il tempo ha cambiato anche i nomi .

  Noto che le mamme sono tutte vestite alla moda camminando disinvolte con tacchi altissimi. Non so come si sentono comodo camminare sul selciato.

Mi sembra anche ci siano piu` bionde che brune in piazza.

 

 

 Delia Socci Skidmore