Negli anni ’55-’65; l’emigrazione all’estero si era diradata ma continuava all’interno ed aveva gli stessi obbiettivi: trovare lavoro per guadagnare da vivere e costruirsi un futuro I nostri “Treno del Sole”si chiamavano Leonardo Da Vinci , Andrea Doria e Cristoforo Colombo.E come noi all’estero gli uomini trovavano lavoro nei cantieri edili con qualche eccezione per chi trovava lavoro in fabbriche ma solo se conoscevano qualcuno che li assumeva e si prendeva la responsabilità`di guidare quella persona sul lavoro. Oggi le piu` grande ditte edili della zona del Tri- State, Connecticut, New York e New Jersey sono italiane. Come anche le donne che venivano in America trovavano lavoro nelle fabbriche di sartoria e maglierieI nostri pendolari erano chiamati “birds of passage” “: al principio dell’emigrazione all’estero gli italiani lavoravano per pochi anni poi tornavano in Patria a riunirsi con la famiglia. Le difficoltà erano come le nostre: discriminazione, emarginazione. Ma all’estero i problemi erano moltiplicati: un ambiente cosi totalmente estraneo anche ostile che non si è in grado nemmeno di condurre le più semplici operazioni quotidiane come per esempio attraversare le grandi strade , comprare una pagnottella di pane senza l’aiuto dei parenti che gia abitavano in America
Delia Socci Skidmore
|