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ITANGLESE
Contributo di Delia Skidmore
LA LINGUA:
PRIMA BARRIERA PER L'EMIGRANTE ITALIANO
 
ttp://www.scuolevalledelsagittario.it/INTRODACQUA/LALINGUABARRIERA.htm   

Il primo scoglio per l'emigrante italiano fu la lingua. Tale difficoltà non fu incontrata dagli irlandesi, già di madrelingua inglese, né tantomeno dai parlanti lingue germaniche di cui l'inglese è un tipo, quali tedeschi o scandinavi. L'inglese è una lingua ostica per la maggior parte degli italiani, non solo per l'inesistenza nella fonetica italiana di suoni come il TH o della mancanza nell'alfabeto di lettere quali J - K - W - Y.
L'inglese si scrive in un modo e si pronuncia in un'altro al contrario dell'italiano in cui ogni singola lettera di una parola è pienamente pronunciata a parte l'H.
A tutte queste difficoltà si aggiungeva l'annoso problema dell'analfabetismo che per tanti anni ha afflitto la cultura italiana popolare. Non solo non conosceva l'inglese ma spesso neppure la lingua madre. Ciò lo portava all'accettazione di condizioni al limite del disumano.
Jacob Riis, immigrato danese (nacque in Danimarca ed emigrò negli USA nel 1870), prima di diventare cronista per il New York Daily Tribune, visse in condizioni di estrema povertà. Perciò fu un attento osservatore degli immigrati di ogni paese e della loro vita. Egli legava il problema linguistico alla figura del padrone, o mediatore, il sensale della vita, della libertà e della ricerca di felicità nel Nuovo Mondo.
Degli italiani Riis diceva che vivevano nei bassifondi di New York, dove erano ben accetti come inquilini poichè davano meno problemi rispetto al litigioso irlandese o del tedesco amante dell'ordine. L'italiano si accontentava di vivere in un porcile e si sottometteva all'estorsione per mano dell'esattore dell'affitto senza protestare. Scriveva Riis:"La sua ignoranza e l'invincibile diffidenza verso gli stranieri scavano l'abisso in cui egli cade. Non solo non conosce nemmeno una parola di inglese ,ma non sa abbastanza per imparare. Solo raramente sa scrivere nella propria lingua...

Perfino suo figlio, nato qui, parla spesso mediocremente la madrelingua. È costretto, perciò, a fare costantemente ricorso al mediatore, che si fa pagare lautamente per ogni servizio".
In mancanza del ruolo unificatore dei mass-media a cui siamo abituati, l'Italia era una costellazione di dialetti che impedivano la comunicazione tra persone di regioni diverse. Pensiamo alle incolmabili differenze relative ai vocaboli, all'intonazione, allo stile ad esempio della parlata veneta, abruzzese e siciliana.
La lingua non costituì più un problema quando l'inglese divenne la lingua della prima generazione nata in America.
Con i propri familiari ci si esprimeva in itanglese. Le parole inglesi finirono col terminare con vocali aggiunte, al fine di colmare lacune nel dialetto originario.
Ad esempio BOOK (libro) diventò BUCCO, BAG (busta, borsa) diventò BAGA, BILL (conto) diventò BILLO. I cognomi che potevano essere facilmente tradotti in inglese venivano tradotti, alcuni hanno perso vocali o consonanti ( Bassetti diventò Basset), alcuni sono stati anglicizzati (Di Gregorio in Gregory). Intervenivano ad apportare modifiche sui nomi o cognomi i funzionari dell'ufficio immigrazione o gli amministratori scolastici. La lingua cambiava anche per adattarsi alle circostanze. In Italia non si era mai sentito parlare di scantinati, in inglese invece il termine c'era ed era BASEMENT. Gli italiani non sapendolo dire bene lo chiamavano BASCIAMENTO. Gli immigrati originari che rimasero in America erano spesso gente senza una lingua: avevano dimenticato il dialetto materno, non impararono mai a fondo l'inglese, spesso erano in grado di parlare solo la terza cosa.

 

 

VOCABOLARIO DI TERMINI "ITANGLESI"


SOSTANTIVI

Ais-crima per Ice-cream= gelato
Apricotto per Apricot=albicocca
Baga o Bega per Bag=borsa, busta
Basamento o Basciamento per Basement=seminterrato
Baschetta o Baschetto per Basket= canestro, cesto
Beca per Baker= fornaio
Besenisso per Business=affare
Billo per bill= conto
Bosso per Boss= capo
Boya per Boy= ragazzo
Bricchellieri per Bricklayer= muratore
Bucco per Book= libro
Buccia per Butcher=macellaio
Carpetto per Carpet= tappeto
Carro per Car= macchina
Cecca per Check=assegno
Checca per Cake= torta
Siri o Suri o Zuri per City= città
Costume per Customer= cliente
Cotto per Coat= cappotto
Floro per Floor= piano, interno di un edificio,pavimento
Fornitura per Furniture= arredamento
Ghemma per Game =gioco
Ghenga per Gang=squadra (di operai), combriccola
Ghirla o gherla per Girl= ragazza
Giobba per Job= lavoro
Globbo per Club
Grossiere per Grocer= droghiere
Kettola o chettola per Kettle=bollitore, bricco
Marchetto per Market= mercato
Mascina per Machine= macchina
Monì per Money= denaro
Naffia per Knife= coltello
Nursa o Nirsa per Nurse= infermiera
Olla per Hall= ingresso
Pensila o Pensula per Pencil= matita
Pinotto per Peanut= nocciolina americana, al plurale le pinozze
Pipoli per People= gente
Pondo o Ponte per Pound= sterlina
Quarto per Quart=un quarto di gallone statunitense
Riccemanne per Rich man= uomo ricco
Saiduak per Sidewalk= marciapiede
Saina per Sign= segnale, segno, cartello
Salone per Saloon= salone, saloon, bar delWest
Sanemagogna o Sanimagogna per Son-of-a-gun= briccone, mascalzone
Scurta per Skirt= gonna
Sciumecco per Shoemaker=calzolaio, ciabattino
Teppa per Tape= audiocassetta
Tichetta per Ticket=biglietto, tessera, abbonamento
Ticia per Teacher= insegnante
Trocco per Truck= camion

AGGETTIVI

Sechenenze per Second-hand= di seconda mano
Smarto per Smart=elegante,sveglio, intelligente

VERBI

Andare a flabussce per To die= morire
(in quanto il cimitero italiano principale a New York sta in Flatbush)
Draivare per To drive= guidare
Giumpare per To Jump= saltare
Parcare per To park= parcheggiare

FRASI

Aidonchea per I don't care= non mi importa
Aironò per I don't Know= non lo so
Alrait o orraite per All right= tutto bene, tutto a posto
Il forte gelato per The fourth of July= il quattro luglio
Oke per O.K.= va bene
Rongue per Wrong way= strada errata, modo errato
Sciacchenze per Shake hands= stringere la mano a qualcuno in segno di saluto