Fascismo e mondo cattolico
Consonanze e dissonanze ideali
Generalmente i buoni rapporti in Italia fra Chiesa cattolica e fascismo, formalizzati poi nel Concordato e nei Patti Lateranensi, viene considerato una consonanza di interessi contingenti non di ideali o principi. In seguito poi i rapporti con il fascismo furono minimizzati dalla Chiesa Cattolica stessa- Ricorderei che noi viviamo in un mondo in cui nessuno mette più in dubbio la democrazia (rappresentativa). Anche i pochi che esaltano fascismi e comunismi sanno bene che non è possibile ritornare ad essi ma cento anni fa le cose non erano cosi chiare. La Chiesa non ha un modello politico unico e quindi inclinare verso le dittature non era affatto qualcosa di negativo, quasi criminale, come può apparire ora
La tesi del rapporto di interessi contingenti fu pure sostenuta da Renzo De felice nelle sue monumentali ricerche Ma in seguito il problema è stato rivisto in altra luce. Soprattutto Renato Moro, allievo, meglio, continuatore. dell’opera di De Felice, nelle sue ricerche mostrò come il rapporto con il mondo cattolico fosse qualcosa di ben più complesso Se una parte, allora minoritaria dei cattolici e messa un po in disparte (si ricordi il De Gasperi in riserva nella biblioteca vaticana) restò ostile, la maggior parte del mondo cattolico si trovò in una consonanza profonda, in unità di intenti con il fascismo. Ricorderei l’episodio del “ Cristo si è fermato a d Eboli” di Levi come, di fronte all’atteggiamento critico e provocatorio del parroco locale, la gente grida allo scandalo perché “fascismo e cattolicesimo sono la stessa cosa”.
Secondo Moro si crea quindi un parallelismo fra universalismo fascista e universalismo cattolico
Per affrontare la questione innanzi tutto chiariamo che intendiamo qui con i i due termini
Noi possiamo intendere come fascismo il
movimento del ventennio oppure una momento dello spirito visto come dittatura,
oppressione. violenza ecc ecc fino ad identificarlo con il male. Nel primo caso
esso è finito 75 anni , nel secondo è sempre presente nel passato, nel presente,
nel futuro, anzi è presente anche in ognuno di noi.
Qui intendiamo riferirci esclusivamente al primo significato.
Per il concetto di religione premettiamo che in politica o in storia si prende in esame quello che i fedeli credono, non quello che in teoria hanno detto i fondatori o qualunque altro interprete ritenuto autentico.
Qui con il termine di religione ci si riferisce alla religione cattolica ( come altre cosiddette positive), concetto che non va confuso con altre accezioni come per esempio quella di Giovanni Gentile che è altra cosa. Abbiamo anche una religione della patria nel Risorgimento, (con apostoli e martiri) , dell’amore , della libertà, anche una religiosità comunista e per essere in argomento anche il Gott mit uns dei nazisti e la mistica fascista. Nessun dubbio che nel fascismo vi fosse, come dovunque nei fatti umani, un certo atteggiamento religioso ma la religione positiva è altra cosa
Indubbiamente vi è una differenza sostanziale dell’ universalismo cattolico rispetto all’imperialismo fascista. Tuttavia, a un certo punto i cattolici videro nell’impero sognato dai fascisti non tanto un dominio su altri popoli ( come appariva nella dottrina dello spazio vitale deli nazisti) ma una espansione culturale e civile che finiva con il coincidere con la missione civilizzatrice della Chiesa. L'Italia diventava cioè ai loro occhi la nazione cattolica, un po come nel medio evo la Spagna della reconquista
Ora effettivamente il cristianesimo non nega
le nazionalità anzi in alcuni casi la tradizione nazionale tende ad
identificarsi quasi con quella cattolica: per esempio oltre la Spagna per l
Reconquista, l’Irlanda per la secolare resistenza al protestantesimo, la Polonia
come bastione cattolico fra luterani e ortodossi
Pero mi pare indubbio che il nazionalismo in senso fascista difficilmente si
accordi con l’universalismo cristiano ( cattolico significa proprio universale)
Per chiarire facciamo un paragone con il
Giappone In quel tempo storico la religione in cui credevano i combattenti
giapponesi era una religione nazionale strettamente legata al loro imperialismo
con il Tenno figlio del cielo, i Kamikaze come vento divino ecc ecc
Non si sognavano minimante di diffonderla in altri paesi come in Cina anzi
sarebbe stata una blasfemia. Per i Giapponesi del momento quindi nazionalismo e
religione erano un tutto unico. In Europa invece il cristianesimo ( come l’
islam) è religione apostolica (cioè che cerca di convertire gli altri) nella
convinzione fondante che essa appartenga a tutta la umanità al di sopra di razza
o nazione.
l cristianesimo come movimento storico ha sempre sostenuto che tutti gli uomini sono uguali senza distinzione di razza e nazioni al contrario dell'ebraismo era ed è rimasta una religione nazionale
La religione degli europei è il cristianesimo che predica la fratellanza, la umiltà soprattutto è universalistica e non riconosce differenze di razza o di nazione o di condizione sociale Come può accordarsi o essere addirittura la base di un fascismo?
Per questo ci sembra insormontabile il problema della difficoltà di conciliare il nazionalismo fascista con l universalismo cattolico
Invece il gott mit uns è un dio pagano, primitivo di genti barbare , niente che possa rapportarsi al Dio cristiano degli europei. Ebbe spazio nel nazismo come un ritorno (assurdo) agli dei del Vahalla e sciocchezze del genere
A noi pare quindi indubbio che fascismo e cattolicesimo non potevano conciliarsi a lungo al di al di contingenze storiche e che la consonanza che indubbiamente, come mostra Moro ci furono. non potevano durare a lungo, non potevano essere che una illusione di qualche momento destinato a dissolversi rapidamente come poi effettivamente avvenne
la consonanze di interessi
Il rapporto fra ( la maggior parte della ) cattolicità ( non tutta) si basò non su una consonanza di ideali ma su esigenze contingenti e che comunque l universalismo cattolico non poteva alla fine non entrare in conflitto con l universalismo imperialista fascista
Mi pare pero che piu che complessi atteggiamenti mentali furono motivi ben chiari e riconoscibili: il pericolo bolscevico, il corporativismo, la conciliazione religiosa .
Pericolo bolscevico
Il bolscevismo del tempo perseguiva la cosiddetta dittatura del proletariato non con elezioni libere in libere democrazie ma attraverso una rivoluzione violenta delle avanguardie del proletariato anche se fortemente minoritarie. Le democrazie si reggono sulla liberta e tolleranza e sono quindi deboli di fronte a movimenti violenti rivoluzionari. In alcuni stati la minaccia comunista fu sempre marginale ma in altre essa era reale e allora l’alternativa più efficace sembrava la soppressione di quelle liberta e una dittatura parallela e contraria
Si può pensare che la democrazia italiana
degli anni ’20 avrebbe retto di fronte al comunismo di imitazione russo Ma
con i SE e con i MA non si fa la storia: in quei tempi si credette che la
democrazia non avrebbe resistito alla rivoluzione comunista e per questo i
fascismi ebbero l’appoggio di tutti quelli che erano contro il comunismo _
Si disse che il fascismo era un mezzo del capitalismo per combattere il
comunismo ma in fondo questa teoria basata sulla identificazione fra
capitalismo e democrazia rappresentativa ( come facevano allora i comunisti )
esprimeva lo stesso concetto di rimedio del fascismo al bolscevismo
Il motivo più evidente di consonanza conseguentemente fra Chiesa e fascismo fu il pericolo bolscevico (stalinismo allora ) che poneva la violenta estirpazione delle religioni come una “conditio sine qua non” dell’avvento del comunismo
Corporativismo
Si dovrebbe pero notare un’altra consonanza che spesso viene trascurata.
Sin dalla Rerum Novarum la Chiesa si pronunciò per una terza via, che in pratica era un contemperare il liberismo con esigenze sociali, la quale soluzione fu proprio quella adottata dal fascismo ( quanto fosse poi effettivamente perseguita è altro problema). Noi diremmo una socialdemocrazia che ha effettivamente retto l Occidente portandolo a grande prosperità e che mi pare ora sia in crisi proprio per la crisi di quel modello Diremmo che può considerarsi una sintesi fra capitalismo e socialismo ma allora appariva un superamento dell’uno e dell’altro, ambedue nemici della Chiesa.
In realtà anche i governi di destra, a
cominciare da quello del Bismark, vararono riforme che tutelarono i lavoratori
che erano quello che la sinistra ( noi diremmo: democratica ) chiedeva. Si
andava incontro ai bisogni dei lavoratori proprio per combattere la sinistra.
Erano i tempi in cui a sinistra si diceva : tanto peggio tanto meglio in cui
cioè la rivoluzione comunista, quella grande, definitiva era tanto più probabile
quanto peggiori erano le condizioni dei lavoratori. Ovviamente per combattere la
rivoluzione l 'arma miglior non era la repressione ma tutelare il lavoratori il
meglio possibile
Con il senno di poi noi sappiamo che la rivoluzione è fallita dovunque in
disastri mai visti prima nella storia e le riforme sociali democratiche hanno
portato l’Occidente a prosperità e libertà mai prima immaginata
Ma questo allora nessuno lo sapeva e forse neppure poteva immaginare
Conciliazione religione
Non può essere considerata quasi come una
furbizia opportunistica, una specie di imbroglio ma si trattò di un atto di
opportunità politica. D'altra parte la Conciliazione (come fu definita) era già
nei fatti presente prima del fascismo stesso. Il non expedit (cioè il divieto ai cattolici di riconoscere lo stato) era già stato superato con il patto Gentiloni e poi con il partito popolare di Sturzo , la questione romana ormai
era superata nei fatti. Mussolini non aveva motivo di rimandare ancora :
ovviamente preferì un accordo con la Chiesa che a sua volta era spaventata dal
Bolscevismo
Ricordo poi che fu proprio Togliatti a fare inserire il Concordato nella
Costituzione del 48 e che esso duro fino ai tempi di Craxi