ITALIAN POLITICAL CORRUPTION
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Tutta colpa dei politici disonesti !
Giovanni De Sio Cesari
L’opinione pubblica è sconcertata o meglio indignata di fronte al quotidiano stillicidio degli scandali piccoli e grandi delle ruberie e disonestà della classe politica: ed è ben e giusto che sia cosi. Tuttavia questa spesso diventa un diversivo che nasconde i nostri veri problemi Ascrivere la corruzione ai politici degli ultimi anni o piu precisamente ai berlusconiani è un diversivo che nasconde il fatto che atteggiamenti del genere sono stati sempre presenti nella storia in tutti i tempi e in tutti i luoghi: il problema vero è come cercare almeno di contenerli Per quanto poi possano essere spregevoli figure come il er batman o il Trota, in realtà, non hanno causato un danno all’erario: si sono messi in tasca, cosi semplicemente, le cifre già stanziate e versate : altri probabilmente lo hanno fatto più accortamente facendole passare per spese legittime di partito. Il vero problema è che il decentramento istituzionale moltiplica le spese e soprattutto i centri di spese. Il problema insomma non è come avere amministratori onesti per “vocazione” ma come controllare o limitare la comune disonestà Ora sbattere in prima pagina il mostro finisce con essere un diversivo che nasconde il vero problema che è quello di organizzare una amministrazione economica, efficiente e controllata Un tempo ad esempio esisteva la Giunta Prefettizia che autorizzava tutte le delibere di spese dei comuni : ora invece un comune può deliberare un viaggio alle Maldive del consiglio comunale per studiare tecniche di turismo: pensare che non ci siano persone che ne approfittino perche gli amministratori DEVONO essere onesti è nascondere il problema
E’ chiaro che la corruzione politica è cosa indegna e molto dannosa e va combattuta strenuamante: ma a nostro parere si tratta di UN problema non DEL problema, non della causa fondamentale dell’attuale crisi i nostri problemi non nascono dalla corruzione e non si risolvono nella lotta alla corruzione ( anche se è essa è importantissima ): il problema della corruzione finisce con l’essere un diversivo dai veri problemi Si può pensare e giustamente tutto il male possibile del fatto che i finanziamenti invece di andare alle attività della Lega finivano nelle tasche della famiglia Bossi : cosa gravissima, imperdonabile ma non è certamente questa la causa della crisi economica (e nemmeno di quella della Lega) Le cause vanno ricercate nelle situazioni nuove che non c’erano negli anni 80 come, per esemplificare: l’abbandono del sistema Keynesiano (assistenzialismo), l’irrompere dei paesi emergenti (globalizzazione), l’adozione dell’euro ( la sua ingovernabilità )
Infatti la corruzione politica è fatto fisiologico, sempre presente in ogni tempo e in ogni luogo: non mi pare che la corruzione politica fosse poi tanta minore nell’Italia del Miracolo Economico, nella Cina che sta diventando la prima potenza mondiale, come anche nella Atene di Pericle, massima espressione della cultura antica e nella Roma degli Scipioni che pure crearono quel grande impero Se gli uomini fossero tutti onesti non occorrerebbe la polizia e i giudici che facciano osservare le leggi anzi nemmeno le leggi e nemmeno lo stato. I politici non fanno certo eccezioni : fra di essi ci sono stati, ci sono e ci saranno sempre truffatori e profittatori. Non sono poi tanto diversi da quelli da cui provengono cioè i comuni cittadini in cui tanti si fingono invalidi , che inventano gravidanze a rischio, che evadono le tasse come possono, che cercano e offrono raccomandazioni . Bisogna combattere con decisione la corruzione ma nella consapevolezza però che essa, in una certa misura, è inevitabile cosi come in ogni società ci saranno sempre i reati e malgrado questo le società possono progredire e svilupparsi come è sempre avvenuto nella storia Non è poi vero, come spesso si dice, che vale l’impunità per i disonesti e i profittatori: quelli che sono presi con le mani nella marmellata debbono farsi da parte, almeno in generale Perfino Bossi, da sempre capo assoluto della Lega, ha dovuto rassegnare le dimissioni, una cosa impensabile poco prima
Potremmo mandare a casa tutti i politici attuali ma questo non significa che ce ne saranno altri più onesti, almeno nel lungo o medio termine.
I movimenti di contestazione, lontani dal potere hanno sostenitori
disinteressati ma mano che entrano nell’area del potere si fanno avanti
arrivisti e profittatori: è un ritornello che si ripete da sempre nella storia
Occorrono invece norme adatte: ad esempio è stato un grosso errore statuire che gli enti politici nella loro autonomia stabilissero essi stessi i propri compensi: è umano che questi tendono sempre più ad aumentare Nella lotta alla corruzione certamente internet rende possibile un controllo popolare prima impensabile: è un mezzo efficacissimo che in larga parte è già in uso: bisognerebbe allargarlo e renderlo obbligatorio per tutti e tutto: dagli stipendi ( effettive retribuzioni) ai sussidi didattici nelle scuole
Non è, però, un rimedio l’appello alla democrazia diretta che spesso viene invocato che è cosa radicalmente diversa dal controllo popolare Nella realtà odierna, hic et nunc , la democrazia sta diventando sempre più un “lusso” che stentiamo a permetterci: non si può pensare invece di allargarla , di andare addirittura verso la democrazia diretta, che d’altra arte anche teoricamente è impossibile e che non si è mai vista nella storia. Nella società moderna sempre più complesse e interdipendenti a livello internazionale le decisioni concrete che si debbono prendere sono molto complesse, tali da sfuggire del tutto alla competenza e anche alla comprensione del comune cittadino. Non puoi chiedergli se l’acqua può essere o meno privatizzata perchè egli non è in grado di sapere quali conseguenze questo fatto comporterebbe : figurati se si tratta poi di rapporti con la Cina o di politica monetaria. Ed è per questo che i referendum vanno quasi sempre deserti e spesso vengono ignorati Già 2500 anni fa Platone osservava che, se per cucinare ci si affida ai cuochi, perchè mai tutti dovrebbero essere in grado di decidere in politica. Ed aveva ragione: in realtà la democrazia moderna NON è il governo del popolo ma semplicemente un governo eletto e controllato dal popolo. In essa i partiti politici costituiscono l’elemento essenziale e indispensabile, La funzione dei partiti politici è quella di elaborare le esigenze della gente in un programma fattibile attuabile in un determinato momento storico che non può ridursi a un coacervo di tutte le cose desiderabili Gli elettori danno un voto di fiducia a certi indirizzi politici ma sono poi i politici che, seguendo gli esperti nei singoli settori debbono governare. Il politico decide in base al parere degli esperti: il bravo politico è soprattutto chi è capace di attorniarsi di buoni esperti e non di adulatori. I grandi disastri della storia nascono quando i politici non ascoltano gli esperti: se Hitler li avesse ascoltato avrebbe evitato Stalingrado, Mussolini di entrare in guerra, Mao i disastri del grande balzo in avanti
La democrazia moderna funziona cosi da oltre due secoli costituendo il migliore dei regimi politici fino ad ora realmente esistente ( non di quelli possibili) Se nella storia questa mediazione è venuta a mancare non c’ è stata mai una maggiore democrazia ne tanto meno una inesistente democrazia diretta ma sempre una dittatura : non è mai esistita una democrazia senza partiti Bisogna guardare la realtà. non guardare quello che sarebbe desiderabile se la situazione fosse diversa da quella che è , se gli uomini fossero diversi da quelli che sono sempre stati
Anche la democrazia rappresentativa è in grave crisi: se abbiamo un economista al governo è perchè i partiti politici non riescono più a esercitare quella funzione di filtro, di mediazione fra richieste dei cittadino e le esigenze della compatibilità. Se, come pare probabile, anche nelle nuove elezioni non emergerà una maggioranza politica (non solo numerica) dovremo ricorrere ancora ai tecnici. D’altra parte i governi politici o tecnici non è che abbiano poi delle grandi scelte da fare: i mercati hanno cacciato Berlusconi , hanno imposto Monti, forse lo chiameranno ancora
Il problema che dovremmo decidere mi pare questo: dobbiamo seguire la direzione politica di Monti ( risanamento dei conti a costo della recessione ) oppure fare qualche altra cosa ( ma cosa?) Ci sono schematicamente due scuole di pensiero: secondo quella, diciamo di maggioranza, seguita anche da Monti, l’eccessivo indebitamento mette in pericolo di crollo generale ( default): bisogna quindi prima risanare e questo significa necessariamente e inevitabilmente il peggioramento del livello economico: insomma meglio perdere qualcosa anzicche tutto Un’altra scuola di pensiero ( di minoranza) invece ritiene che questo pericolo poi non sia cosi imminente e quindi, per far ripartire l’economia, non bisogna aver paura di indebitarsi ancora Questo i termini del problema. Se i premi Nobel non sono d’accordo fra di loro immaginiamo che possiamo capirci noi comuni cittadini Il fatto è che i due schieramenti principali di destra e di sinistra sono formati da una accozzaglia di personaggi che su questo problema hanno le idee piu diverse Poi ci sono quelli contrari a Monti : Lega, Vendola, Di Pietro, Grillo: ma che cosa vogliono realmente fare , quale scelta politica propongono ? Mica è chiaro: alla fine l’elettore non sa che sta votando
Da qui pure il disimpegno dalla politica: nel passato vi erano due modelli :quello capitalistico e quello comunista (ciascuno in infinite varianti ) e ciascun elettore aderiva all’uno o all’altro per una infinità di motivi. Ora nessuno sa cosa fare, nemmeno i partiti che cercano quindi solo di racimolare voti
L’Italia non è una isola di infelicità in un mare felice: al contrario partecipa della generale infelicità del mondo occidentale a cui appartiene Si pensa che la Grecia è praticamente fallita, che la Spagna è passata dal miracolo economico a una crisi gravissima con gli indignados che gremiscono le piazze, Ma soprattutto l’America il mito della ricchezza, nel bene e nel male, della generazione precedente subisce addirittura anche il downgrade e sul piano reale vede aumentare a dismisura turbe di disoccupati e di homeless La crisi colpisce tutti i paesi dell’Occidente, quelli retti da governi di destra o di sinistra, quelli onesti ( se mai ce ne sono ) e quelli piu corrotti Dare la colpa ai governanti che non sono mediamente peggiori di quelli dei tempi prosperi è un facile diversivo che non ci fa capire le cause della crisi che sono ben altre Questo non vuol dire , naturalmente, che non bisogne combattere con la massima severità e forza i gravissimi episodi di corruzione che provocano enormi danni materiali e morali alla nostra collettività
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