Ma
dovrà essere preparata secondo la tradizione napoletana, quella che
l'ha resa famosa in tutto il mondo, l'ha portata a sfidare le
rivendicazioni di paternità di molti Paesi e a sopportare
contraffazioni e imitazioni. A tutto svantaggio della qualità e del
prestigio di un marchio. Un orgoglio da difendere e da esaltare, pezzi
di storia alla mano. Infatti, la pizza nasce nel nostro Meridione nel
'600, ma è da Napoli, nell'Ottocento, che spicca il volo per cercare
popolarità e consensi in America. Anche grazie ai nostri immigrati, in
particolare quelli che scelsero New York per confezionare la pizza con
gli originali, scrupolosi dettami. E in quello stesso periodo a Napoli
avvenne il matrimonio storico con la mozzarella «celebrato» dal
pizzaiolo partenopeo Raffaele Esposito e da sua moglie, in onore della
consorte di Umberto I re d'Italia, la regina Margherita. Ormai manca
solo l'ufficialità e così, salvo modifiche dell'ultimo minuto, oggi il
Comitato europeo per le indicazioni geografiche, denominazioni
d'origine protette e specialità alimentari, darà il via libera a una
decisione attesa ormai da mesi che per l'Italia rappresenta una
vittoria dall'alto valore simbolico. E la protezione dell'Ue di
specialità garantita per la «pizza napoletana prodotta secondo la
tradizione napoletana». Ne è testimone Antonio Pace che da 25 anni
difende a spada tratta la pizza napoletana come prodotto partenopeo.
Sarà per questo che dopo annunci dati già diverse volte, il presidente
dell'Associazione verace Pizza napoletana si dice «cauto» di fronte
all'imminente arrivo del riconoscimento Sgt: «Speriamo che questa sia
la volta buona. La cosa - sostiene - mi entusiasma perché in questo
modo la pizza sarà tra i primi prodotti italiani, se non il primo, a
ottenere un tale riconoscimento. Sarà una pietra miliare e,
soprattutto, ci sarà un modo per evitare che vengano contrabbandati
come pizza prodotti che non lo sono affatto». Però, ha aggiunto Pace,
la gioia è macchiata da qualche ombra, «i sistemi di verifica». «La
pizza non è un prodotto come gli altri - ha spiegato il presidente
della pizza verace - sono fondamentali la qualità e la quantità dei
prodotti, ma sono altrettanto irrinunciabili la manualità, la parte
artigianale, come si assemblano i singoli ingredienti. Sono aspetti,
questi, non valutabili in modo astratto, senza avere conoscenza diretta
del prodotto.