La sinistra italiana

 

 

Giovanni De Sio Cesari

 

 

 

Gli avvenimenti recenti hanno messo in luce ancora una volta  una frattura nel PD, frattura che in effetti è nella sinistra italiana che si dimostra  molto diversa da quella degli altri paesi europei e degli USA  

Molte le polemiche , le accuse reciproche, di essere una vera sinistra o una vecchia sinistra: ma il problema va spiegato con le radici storiche  cultuali della  sinistra italiana che ha avuto caratteri peculiari diversa dalle altre sinistre occidentali

Nel secolo scorso. a livello mondiale, vi è stato un confronto globale , politico  culturale e  ideale  fra comunismo e anti comunismo (capitalismo). A livello economico il comunismo (socialismo reale)  puntava a una statalizzazione spinta dell’economia  in attesa del mitico comunismo  marxiano. Nelle democrazie occidentali invece la struttura  economica era rappresentata dall’impresa privata   anche se  allo stato si riconosceva un intervento  piu o meno ampio.  A livello politico  le democrazia popolari comunista riteneva che la volontà  popolare  si esprimesse attraverso  la parte più autocosciente del proletariato : il partito comunista che poi a sua volta si articolava in parti sempre piu coscienti: attivisti, quadri intermedi, comitati centrali, quasi sempre un leader carismatico  che rappresentava tutto il partito. Nel mondo capitalista invece  il popolo esprimeva la sua volontà essenzialmente nel voto: le elezioni multi partitiche sono il fulcro dell’ordinamento democratico, l’unico vero sovrano è l’elettore

 A livello ideale le differenza erano forse ancor più nette: Il comunismo esaltava la solidarietà sociale, l’uguaglianza nella certezza ideale che quando fossero  state spezzate le catene dell’egoismo  con l’abolizione della proprietà privata sarebbe  sorta come di incanto la società comunista in cui ciascuno avrebbe  dato per quanto poteva e  ricevuto per quanto abbisognava : una specie di eden, di paradiso in terra,  Al contrario il capitalismo (liberismo)  esaltava, in nome del realismo, l’egoismo economico: ciascuno  facendo  il proprio interesse personale faceva progredire  anche la sua nazione  e la umanità nella  loro complesso.  Non si pensava che l’egoismo  che è nell’uomo sarebbe sparito in un diverso ordinamento economico ma anzi, in un certo senso, l’egoismo era la molla del progresso e in ultima analisi permette anche la solidarietà sociale.

 

 L’alternativa fra comunismo e capitalismo era netta, assoluta : i due  mondi si confrontarono per tutto il tempo che venne  poi chiamato “il secolo breve”  in tutto il mondo, a volte in  competizione pacifica, a volte in conflitti sanguinosi con milioni di morti

Nel nord Europa, in Inghilterra, in America la sinistra fu  rappresentata da partiti decisamente anticomunisti,  inseriti  pienamente nel sistema liberista e democratico- rappresentativo ( laburisti inglesi, democratici americani , socialdemocratici  del nord Europa)  Solo piccole cerchie si ponevano come alternativi

In Italia  invece la sinistra era soprattutto comunista ( del PCI e degli altri innumerevoli movimenti ) che erano alternativi rispetto al sistema capitalistico  e rappresentativo:  solo piccoli gruppi seguivano la sinistra occidentale 

I comunisti  furono sempre in minoranza ma ebbero una egemonia culturale  promossa  fin dal dopoguerra con molto vigore e successo : gli “intellettuali “ (termine tecnico marxista )  erano quasi  tutti orientati  verso il comunismo.  In particolare nelle facoltà di lettere e filosofia  non si faceva carriera senza essere comunisti, a parte qualche” riserva indiana” dei democristiani . Nelle scuole quindi i docenti che influivano sul modo di pensare degli studenti,  cioè  i professori  di lettere e di  filosofia,  erano orientati verso l’alternativa comunista

Poi la storia ha girato in un certo modo, il comunismo praticamente è scomparso come punto di riferimento e allora anche la sinistra italiana  si è inserita,  come quella del resto   del moderno occidente. nel  sistema liberista rappresentativo

 Tuttavia  la cultura  comunista è rimasta nel profonda di quelli che la condivisero  . Il PD è la fusione dei comunisti e degli anticomunisti. Il problema dovrebbe essere risolto con la sparizione del riferimento al comunismo  ma le differenze culturali profonde riesplodono ancora qui e la

Il PD è dilaniato quindi dallo scontro fra quelli che accettano il sistema capitalistico  rappresentativo  e quelli che invece comunque  vorrebbero una  alternativa anche se non indicano quale

 Nel comunismo la democrazia si concretizzava nella  guida delle parte più autocosciente del proletariato  (dittatura del proletariato)  partito , comitati:  nella democrazia rappresentativa nella votazioni multi- partitiche  Nell’anima ex comunista quindi la sovranità risiede non solo nell’elettore (democrazia rappresentativa) ma nei gruppi considerati più autocoscienti :  spesso si parla di donne, giovani, lavoratori ,  ceti popolari e o più in generale di” la gente” come espressione tecnica, mentre nell’anima non comunista  l’unica espressione veramente valida della volontà popolare è il voto . Importante è riempire le urne non le piazze: le piazze possono avere un effetto positivo ma anche  negativo sulle urne 

 

Per i comunisti il capitalismo era la fonte di tutte le  ingiustizie, soprusi, di veri e propri crimini. E l’America, in quanto emblema del capitalismo, era responsabile di ogni male dallo  sterminio degli indiani alla Guerra dl Golfo ( anti americanesimo) Per   gli altri, invece, il capitalismo, pur nei suoi   errori, ha comunque promosso e attuato il  più grande progresso economico e anche civile  della storia  e l’America è quella che ha fatto i progressi più grandi

Il comunismo nella sua ultima fase (dal 68)  diede apazio più che al  problema economico  quello della felicità  dell’uomo ( si parlò di alienazione):  tutto  il male morale e la infelicità degli uomini deriverebbero  dallo spirito di competitività, dal consumismo, dall’avidità promossa dal capitalismo. Gli avversari invece non pongono fra i fini dello stato la felicità  e comunque pensano che il progresso economico sia da preferire alla povertà perche comunque rende possibile  aiutare i deboli, gli emarginati  gli invalidi ecc

 Si tratta a quindi di due mondi culturali che hanno una diversa visione del mondo  che vengono al conflitto spesso senza piena consapevolezza delle radici  culturali

Noterei pure che la crisi dei partiti di un tempo  è dovuta anche al fatto che  è venuto meno quel grande scontro globale politico, culturale religioso anche, che  ha caratterizzato il “secolo breve”  e del quale i partiti erano la manifestazione. Attualmente non siamo di fronte a scelta di modelli di società alternativi  ma   destra e sinistra si distinguono appena  solo per una diversa sensibilità verso certi problemi ma condividono sostanzialmente lo stesso modello politico culturale

il comunismo italiano fu caratterizzato dal fatto che si era cosciente che il comunismo in Italia non poteva essere instaurato in tempi brevi o comunque prevedibili e che invece secondo la indicazioni di Togliatti della “svolta di Salerno” bisognava entrare nella democrazia rappresentative, nelle strutture borghesi tradizionali e da li quindi operare per una società più giusta in direzione del socialismo

Esso ci ricorda il sindaco Peppone, ricorda la buona amministrazione, l'impegno sociale verso i poveri e gli emarginati. Si crea quello che poi venne definito “il popolo comunista”.

Il comunismo come vissuto della gente in italia  ha poco a che fare con struttura e sovrastruttura, con la caduta tendenziale del saggio di profitto e soprattuitto con igli Stalin, i Mao i Polpot .

Esso invece è una aspirazione alla giustizia all’uguaglianza, alla libertà al Bene non a questo o quel bene ma proprio al Bene.

Il capitalismo giustificava le disuguaglianze e metteva a fondamento l’egoismo individuale, il nazionalismo teorizzava la guerra ed esaltava l’egoismo nazionale, il colonialismo affermava la superiorità di alcuni popoli su altri e giustificava il dominio degli uni sugli altri

Mai il comunismo no, parlava di uguaglianza, di solidarietà di pace.

Ma la sinistra di un tempo non esiste piu . Un tempo c ‘era IL partito ( non un partito) a cui  lavoravano  con impegno, dedizione disinteresse una massa  imponente  di uomini e donne, giovani ed anziani  e da cui usciva una classe di amministratori –politici che agivano con impegno competenza  soprattutto con passione 

 

Attualmente la sinistra in Italia  può vincere (anzi vincerebbe quasi certamente) il comunismo non puo vincere ( non ha mai vinto, figuriamoci ora)    L’astuzia della propaganda berlusconiana è di dire che la sinistra è comunista  Ora se la sinistra si dichiara comunista ( come qualcuno   propone ancora ) si da ragione a  Berlusconi  e si allontana ogni possibilità di vittoria elettorale.

Per 50 anni la DC ha governato soprattutto presentandosi  come diga al comunismo (bisogna turarsi il naso, si diceva), per 20 anni Berlusconi ha costruite le sue  mirabolanti campagne elettorali come lotta al comunismo  , il centro sinistra ha potuto vincere due volte le  elezioni solo presentando Prodi che, per essere un ex democristiano,  non poteva essere sospettato di comunismo. 

E’ la scienza che ha modificato tanto profondamente la realtà umana. Tuttavia bisogna  tener conto che come gia Marx intui, a ogni modo di produzione corrisponde un certo assetto della società. Ora il  secolo breve ha mostrato che nella realtà il liberismo è quello più adatto e infatti applicando quello la Cina ( e il BRICS  in generale)  stanno avendo uno sviluppo senza precedenti  nella storia  Non vedo alternative. Il comunismo nelle sue tante versioni  è andato in soffitta, come anche il socialismo arabo o quello alla  Gandhi    Anche chi è contrario al liberismo in realtà non indica nessun modello alternativo manifestando soltanto  aspirazioni    per altro giuste   e condivisibili 

 

 

Senza  proporre una  definizione della  sinistra facciamo  riflessone sul modo di definirla.

 Vedo alcune definizioni di sinistra del genere : guardare al futuro, non abbandonare  quelli in difficolta , non seguire egoismi personali ,  sociali o regionali , essere onesti ,occuparsi del bene pubblico , e cose simili. Però questi principi sarebbero accettabilissimi anche dalla  destra, dal centro, come anche dal papa  da  bin laden e  dai massoni ( non deviati), e anche dai Sioux e dagli aborigeni australiani , Si riferiscono in realtà a quello che noi indichiamo con il termine bene (solidarietà, onesta, virtù ) Ora se noi definiamo come sinistra il bene allora qualunque   persona virtuosa sarebbe di sinistra e al contrario chiunque  di sinistra sarebbe persona virtuosa

Quale è la proposta che caratterizza,  distingue la sinistra ?   Dire che si vuole  il bene, (solidarietà giustizia) nulla  ci dice su quale provvedimenti noi vogliamo adottare in concreto  per perseguire questi fini.

 Di fronte al primo problema allora la sinistra si  dividono   perche non ha  una proposta definita e condivisa Forse occorrerà che si faccia strada una nuova generazione che non ha combattuta la lotta fra comunismo e anti comunismo .

 

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