EURO -SCETTICI, EURO-CRITICI ed EURO-FOBICI
Giovanni De Sio Cesari
Indice introduzione- Da Monti a Renzi- Cosa è successo- Renzi - prospettive
INTRODUZIONE
Alcuni anni fa vi erano gli euroscettici: all’estrema sinistra o all’estrema destra avrebbero voluto una Europa diversa da come si andava profilando, una Europa dei popoli contrapposta a quella delle banche qualunque cosa poi si intendesse con questi termini. Ma anche al centro, nei partiti tradizionali di massa, tanti vedevano con scetticismo la possibilità della formazione di una Europa unita . Tuttavia nessuno si opponeva veramente al progetto. Poi, in qualche anno, tutto sembra mutato: praticamente il partito trasversale di quelli che sostengono l’attuale assetto UE pare quasi sparito e a loro posto noi vediamo contrapporsi euro critici e euro fobici: i primi chiedono una revisione sostanziale degli attuali assetti e i secondi proprio non ne vogliono più sapere della UE, in qualunque forma Il fatto è apparso emblematicamente in occasione dell’intervento del presidente Napolitano al parlamento di Straburgo .Napolitano, sia pure con tutte le cautele diplomatiche e istituzionali, ha fatto un discorso molto critico verso la politica UE ed è stato contestato, non dai fautori della UE, praticamente inesistenti, ma da quei gruppi, nel caso particolare, i leghisti, che di UE non ne vogliono sapere più e che vorrebbero un immediato uscita dall’euro
In questo lavoro non si intende affrontare il problema di quale dovrebbe essere la politica europea dell’ Italia dal punto di vista della teoria economica ma semplicemente di rilevare il cambiamento rapido che si è avuto nella opinione pubblica del nostro paese (ma anche nel resto d’Europa ) nei riguarda della Ue e delle politiche del rigore da essa propugnata.
E un fatto che la politica non la decidono gli economisti (purtroppo o fortunatamente) ma gli elettori e i popoli giudicano i governi in base ai risultati che si sono avuti e non esaminano la giustezza delle loro azioni
Dobbiamo infatti distinguere il giudizio storico ( che prende in esame cause ed effetti e congruità delle azioni) dal giudizio della storia che invece è il succedersi degli avvenimenti Si può pensare che il comunismo era una ottima cosa che è naufragata per errori particolari ( giudizio storico) ma la storia lo ha condannato (i popoli non lo vogliono più )
E’ questo processo che vogliamo qui prendere in esame, a prescindere che sia un male o un bene
Io comincio a credere che tutte le discussioni sulla validità e opportunità delle regole UE stiano diventando semplicemente accademiche: i popoli del nord e del sud non vogliono la UE come è adesso, ritengono, a torto o a ragione non importa, che cosi non funziona. Quindi due alternative: o una modifica profonda o lo sgretolamento Non si possono aspettare i tempi lunghissimi degli accordi in sede UE, non ne parlerà fra dieci anni: allora la UE sarà cambiata o non esiterà più
Insomma la linea politica del rigore di Monti è finita: dobbiamo prenderne atto
Come si è arrivati a questo nel corso di pochi mesi ?
DA MONTI A RENZI
Due anni, Mario Monti, un distinto signore e rassicurante economista, prese a volo il governo, fece un discorso di “lacrime e sangue” che fu accettato da tutti o quasi (avviene spesso nella storia) e ebbe indici di gradimento mai raggiunti da nessuno altro presidente del consiglio nella storia della repubblica. Allora gli italiani accettarono la IMU, il non aggiornamento delle pensioni, una serie di tagli, una severa riforma dell’età pensionabile, sacrifici in ogni campo, perfino una riforma dell’art 18
Il default fu evitato ma tutti gli indici di vita economica peggiorarono . Comunque, dopo un anno, alle elezioni Monti fu invitato da Berlusconi come leader della destra (non rispose nemmeno) e più seriamente dal PD. Monti pensò anzi di scomporre i due blocchi per formare un terzo blocco che promuovesse una politica consone ai suggerimenti UE. e “sali” in politica Ma alle elezioni si affermarono imprevedibilmente i partiti che davano tutta la colpa della crisi alla UE: Berlusconi e Grillo stupirono per gli strepitosi risultati e Monti racimolò ben poco.
In Italia fino a pochi mesi tutti pensavano alla UE come alla salvezza, ogni politico premetteva la sua fede europeista, la UE sembrava la cartina al tornasole del bene pubblico E quindi tutti avevano accettato come salvatore Monti, l’uomo venuto dall’Europa: mi ricorda Togliatti che nessuno conosceva in Italia ma che tutti accettarono perchè veniva dalla Russia “dove si sapeva come andavano le cose”
Poi tutto è cambiato e chi più spara contro la UE più prende voti
Nell’ultimo anno gli italiani (quasi tutti) si sono convinti che la soluzione della crisi passa per una riforma profonda della UE (euro critici) oppure per la sua dissoluzione (euro fobici)
COSA E'SUCCESSO?
Come sempre è avvenuto nella storia , nelle unioni fra parti diverse succede che alcune si avvantaggiano e altre si svantaggiano. In genere quelle più evolute sono quelle favorite: non perchè si voglia aiutare quelle già avvantaggiate (anzi si vuole il contrario) ma perchè le regole che si adottano sono quelle più evolute che appunto sono quelle più adatte alle parti più evolute.
L’esempio classico che meglio conosciamo è quello dell’unità italiana: le riforme moderne aiutarono lo sviluppo del nord ma, spezzando antichi equilibri del sud provocarono rivolte, fame, disperazione e solo una massiccia emigrazione potè contenere la situazione
Tuttavia le unioni possono dare anche grandi vantaggi, specie nel lungo tempo. a tutti, ai più evoluti e ai più arretrati
Ma il problema non è economico ma politico (se preferite filosofico o di di mentalitè , come si dice in storiografia) . L’introduzione dell’euro (una cosa unica al mondo) fu vista come un passo importante per la vera unificazione dell’Europa: la unità monetaria avrebbe richiesta la unità politica: infatti è proprio cosi. Ma dal momento che non si vuol fare quel secondo passo allora anche il primo passo non può reggere.
In qualunque stato vi sono trasferimenti di ricchezza dai più ricchi ai più poveri e se gli uni e gli altri si trovano in regioni diverse allora i trasferimenti passano anche da regioni a regioni. Cosi avviene in USA fra i vari stati e cosi avviene in Italia con il lamento leghista per il Veneto che perderebbe 40 miliardi all’anno e cosi accade in tutti gli stati del mondo.
Nelle unificazione certo ci sono vantaggi e svantaggi ma nella UE ogni stato vuole solo i vantaggi e non gli svantaggi. Si dice: perchè mai un contribuente tedesco dovrebbe pagare qualcosa in più anche per i più poveri Portoghesi. Ma se siamo uno stato allora Portoghesi e Tedeschi non esistono più ma solo gli “Europei” cosi come uno può essere del Colorado o dell’illinois ma è sempre un americano, di Pantelleria o di Gemona ma sempre un italiano Questo comporta però che si abbia in comune leggi generali, fisco lavoro retribuzione ecc e anche una politica estera e un esercito comune. Certo, resterebbero ampie autonomie locali ma se non si sente questo principio, se non ci consideriamo tutti europei allora le bandiere comunitarie che sventolano accanto a quelle nazionali sono solo il segno di un sogno, di un bellissimo sogno infranto
Importante poi notare che la UE è ingovernabile , una specie di Italia all’ennesima potenza in cui ogni decisione richiede l’unanimità in cui quindi nulla si puo fare senza negoziati infiniti in un mondo che cambia sempre più rapidamente. Eleggiamo un parlamento europeo che ha solo funzione di test per i partiti interni e di fare posto a chi non lo trova più nella politica nazionale
Ad esempio la funzione della BCE dipende da una decisione di una misteriosa corte tedesca con sede a Karlsruhe che nessuno capisce che c’entri. Prescindiamo dal principio giuridico generale secondo il quale gli ordinamenti interni non possono interferire con accordi internazionali Ma che alcuni magistrati tedeschi (non il governo) possano decidere di accordi riguardanti Portoghesi e Lituani è una delle molte manifestazioni del fatto che la UE cosi come è non funziona. Potremmo pure pensare allora che la corte costituzionale Italiana decidesse che il limite del 3% sia costituzionale o meno e cosi quella lituana e portoghese
Alcuni pensano che poichè non è possibile cambiare le regole UE prima di dieci anni allora non si possono cambiare. Io penso però che poichè non si possono cambiare si finirà con ignorarle: cosi è sempre avvenuto nella storia Io non credo certo che uscire dall’euro sarebbe una festa , come dice Grillo, ma penso che sarebbe un dramma. Ma i popoli sia del nord che del sud dell’Europa hanno ormai mentalità incompatibili: la UE non può quindi restare cosi come è: o si cambia sostanzialmente (che potrebbe essere anche non formalmente) oppure si va verso la rottura , a prescindere che questo sia un bene o un male
La mentalità che non cambia in molti anni, a volte anche per secoli, puo cambiare in pochi mesi o anche in pochi giorni. Che poi questo superamento porti a una catastrofe o meno è tutta altra questione. Quello che penso è che anche se io volessi oppormi non potrei fare nulla. Non solo non mi fanno votare ma anche se me lo facessero fare non ci sarebbe nemmeno un partito da votare: ora è possibile votare addirittura per il comunismo ma non per mantenere il 3%
RENZI
Forse non occorrono personaggi cupi con faccia e braccio teso, come alcuni paventano e nemmeno personaggi che mandano a “fanculo” tutti e tutto. forse è già arrivato un giovanotto simpatico e gioviale che già in due mesi , ha rottamato una intera classe dirigente che sembrava inamovibile, ha fatto un accordo con l’arci nemico Berlusconi, ha strappato la sedia all’amico troppo sereno, si è fatto dare la fiducia da un senato che vuole rottamare
Forse rottamerà anche la UE?
Non so : forse lo metteranno fuori in qualche mese, forse non farà nulla , forse farà un disastro . Chi sa, io non ho idea: però dopo di lui sceglieremo fra Berlusconi e Grillo il meno peggio che poi non è cosa molto rassicurante
Non è questione nemmeno che Renzi possa o meno sollevare i temi euro critici : lo DEVE fare se vuole governare l’Italia se non la vuole consegnare agli euro-fobici : certo può farlo però nei modi e nei tempi opportuni, magari quando si saranno fatte altre riforme: infatti non mi pare che la EU sia fra le priorità.
Non mi aspetto una crisi formale, una denuncia dei trattati e cose simili: semplicemente le richieste UE si svuoteranno di importanza
Renzi non può battere i pugni sul tavolo perchè in realta non c’è nessun tavolo UE su ci cui batterli: anche se le regole si volessero cambiare non sarebbe tecnicamente possibile se non fra molti anni, e noi non ne abbiamo tanti.
Con il solito sorriso e la solite battute, come è nel personaggio, ha detto con estrema chiarezza che non accetterà le prescrizioni UE e che la priorità è sviluppo- lavoro ( ripetuto due volte): il che mi pare significhi che il rigore passa in secondo piano
Io non dico che bisogna superare il 3% , non lo so, ma la decisione deve essere presa da qualcuno: se alla UE non si può cambiare le regole prese dieci anni fa prima di altri dieci anni allora le prenderà il governo italiano se ( sottolineo il SE) lo riterrà opportuno Non si può aspettare Godot dei tempi infiniti degli ordinamenti UE perchè fra dieci anni sarebbe troppo tardi
Se Renzi riterrà necessario sforare lo farà semplicemente e basta ( coma hanno fatto Germania e Francia in altri tempi) Nella storia i trattati non hanno mai impedito a nessuno di fare quello che riteneva necessario fare. D’altra parte anche i trattati UE vengono continuamente reinterpretati: il criterio di come si calcola questo famoso 3% cambia continuamente ;
Certo si puo dire che cosi la UE si sgretola: è verissimo.
Forse il sogno della nostra generazione di essere europei è finito e non ce ne siamo accorti
Ma a prescindere dalle parole vediamo i fatti.
Gia usare la cassa depositi e prestiti è un espediente contabile per aumentare il deficit senza dirlo. Ma tutto quello di cui ha parlato Renzi è impensabile in una cornice di politica di rigore ( e non può certo dire : ma stavo scherzando)
Io penso che la sostituzione di Letta (l’operazione di S. Valentino o la strage di S, Valentino, dicono alcuni) è ispirata proprio al tentativo di impedire che le prossime elezioni italiane segnino la fine della UE: ma se Renzi ripresenta alla UE lo stesso documento di Letta farà la sua fine, io credo .
Il sereno Letta ha perso il posto perchè non lo aveva capito. io credo
D’altra parte sembrava prevedibile che Renzi si sarebbe mosso in questa direzione: la linea Monti ( diciamo cosi) caldeggiata dalla UE ormai è insostenibile politicamente ( a prescindere dalla sua validità teorica)
Che poi questo superamento porti a una catastrofe o meno è tutta altra questione.
PROSPETTIVE
Un mutamento dell'UE non puo essere un fatto di convenienza economica ma politico: l’economia non coincide con la politica anche se la condiziona ampiamente: si possono prendere decisioni anche anti economiche
Non è nemmeno vero che i popoli scelgono solo quello che fa comodo: molti discorsi di “lacrime e sangue” ( non solo quello di Churchill) sono stati accettati con entusiasmo, anche troppo. Masse sterminate di uomini sono corsi incuranti verso la morte senza battere ciglio Anche a livello più modesto, Monti ha fatto, come dicevamo, un piccolo discorso di lacrime e sangue ed ha avuto un gradimento mai registrato da nessun altro presidente
La Germania ha pagato un prezzo molto alto per l’unificazione nazionale ma andava fatta ed è stata fatta.
Ora se sia i Tedeschi che gli italiani (nordici e mediterranei) vogliono cose diverse allora la UE si romperà a meno che non prevalgono motivazioni più ampie, di carattere politico storico, anche di prospettive economiche non immediate
E vero che i paesi del nord non accetterebbero comunque un ridimensionamento della politica del rigore: ma questo vale sic stantibus rebus, se le cose restano cosi: ma che accadrebbe se si profilasse la fine dell’euro con l’uscita dei paesi mediterranei?
L’uscita dall’Italia porterebbe con se anche Spagna e Portogallo, e forse anche l’ Inghilterra per opposte ragioni ( e anche l’Irlanda, immagino) Poi la Francia che farebbe? Chi sa? Insomma non sarebbe solo l’uscita dell’italia: sarebbe la fine della UE
Bisogna anche tener presente che le opinioni pubbliche possono cambiare anche rapidamente come si è visto in Italia dalla quasi totalità di adesione alla linea Monti alla quasi totale avversione
Io stesso molto mi meraviglio di quello che io sto scrivendo Io non sono un vetero comunista, ne un fan della decrescita ma uno che ha sempre creduto nell’Europa , che si è sentito molto fiero di essere un europeo, ma i fatti sono fatti : se non ne teniamo conto, saranno i fatti a correrci dietro .
Nessuno può dire veramente che accadrebbe se la UE e l’euro fossero veramente sul punto di dissolversi: la gente potrebbe cambiare idea oppure i vertici trovare le soluzione necessarie
E’ vero che un cancelliere tedesco che proporrebbe gli euro bond o altre forme di assistenza ai paesi del sud perderebbe le elezioni in Germania ma bisogna anche prendere atto che in Italia Monti ha preso ( non prenderebbe, ipoteticamente ) solo il 5% e che un partito che seguisse oggi le sue posizioni non prenderebbe nemmeno quello: mi pare che questo fatto non sia abbastanza valutato
Puo darsi che la UE come la abbiamo conosciuta negli ultimi decenni sia sul punto di sparire come la classe dirigente del PD : Bindi e Finocchiaro paiono voci di un lontano passato eppure sono ancora in parlamento: tutto è avvenuto in pochi giorni
Vediamo il caso della Grecia
si stanno traferendo grosse somme ( tanti ma tanti miliardi) per evitare la uscita della piccole e insignificante ( economicamente) Grecia dalla UE: questo significa che le conseguenze sarebbero più importante del semplice conto economico. : l’interscambio con la Grecia sarà insignificante ma non l’effetto generale i responsabili hanno temuto gli esiti imprevedibili di quella crisi.
Perchè non potrebbero modificare certe politiche ( non dare aiuti a fondo perduto) di fronte alla eventualità della fine imminente della UE ?
Non si chiedono trasferimenti puri e semplici che sarebbero necessari per sostenere una crisi come per la Grecia: ma di misure diverse: vi sono tante proposte
Si potrebbe non considerare nel 3% le spese di investimenti si potrebbe trasformare la BCE in prestatore di ultima istanza ( come tutte le banche centrali del mondo) il che avrebbe un effetto stabilizzatore .
Ci potrebbero essere spese per i paesi più ricchi, in seguito chi sa: ma certo ben inferiori a quelle del salvataggio di economie
Guardiamo a quello che è successo pochi mesi fa: lo spread italiano non è calato (tanto) per le misure di Monti ma (soprattutto) per l’azione dell’altro Mario alla guida della BCE che nella sostanza ne ha interpretato diversamente il ruolo . Non si tratta di trasferimenti puri e semplici che sarebbero necessari per sostenere una crisi come per la Grecia: ma di misure diverse
I popoli non si regolano in modo razionale, ne i Tedeschi ne gli Italiani. Tuttavia l’establishment che è tutto favorevole all’euro riesce pure a trovare il modo di fare quello che si deve fare: perche poi se i risultati sono buoni i popoli poi approvano
Se ci sarà una ripresa forse si faranno anche le riforme e forse queste avranno successo. Ma in recessione nera come la nostra non si possono fare riforme e se si fanno non hanno effetto :come di fatto è avvenuto. Una riforma del lavoro ha senso ed è efficace se si assume ma non funziona se ci sono solo dei licenziamenti: questo vale per la riforma Fornero come per qualunque altra riforma.