IL PADRE DI DELIA
English version Italian version
L’EMIGRAZIONE
Non duro`a lungo il boom economico. Un altra crisi si avvicinava a grandi passi. Il lavoro diradava e con questo anche il guadagno ma le spese erano sempre le stesse. A casa si comincio` a parlare d’emigrazione. Mio padre scansava ogni ragionamento che si teneva in famiglia sull’emigrazione. Diceva spesso che il lavoro sarebbe tornato. Amava il paesetto, la famiglia, i suoi amici, non desiderava altro. Ma il lavoro non torno`. Mia madre comincio` a premere mio padre di interessarsi di andare in America non per niente ma per “ aprire il passo a Delia”. Cosi diventai una contesa tra mio padre e mia madre. A mia madre le sarebbe piaciuto emigrare . Aveva tanto sentito parlare dell’America ed era tutto buono. Mio padre invece odiava l’idea. Mia madre insisteva ragionava con la sua logica. Diceva a mio padre che io ormai ero grande abbastanza e si doveva pensare alla dote . Accentuava il fatto che non ero contadina e non sapevo zappare e non eravamo ricchi per sperare che un figlio di ricca famiglia si sarebbe fatto avanti per chiedere la mia mano. Percio ne` un contadino ne` un ricco mi avrebbe sposata. “Devi andare” incalzava “qui Delia non ha un futuro”. Alla logica di mia madre nessuno si opponeva. Tristemente mio padre comincio` le pratiche per l’emigrazione. Pero` mise una condizione: diceva che sarebbe tornato appena avrebbe portata me in America e sistemata con una delle sue sorelle. Mia madre accordo`ma non aveva nessuna intenzione di mantenere la promessa. Arrivo` il giorno del Visto e per questo si doveva andare a Napoli alla Ambasciata Americana. Papa`era nervoso i giorni che precedevano il viaggio a Napoli. Usciva per pochi minuti poi rientrava strofinandosi la fronte come se non potesse disciogliere un problema, poi usciva di nuovo.
Lo vedevo molto impensierito, rideva poco questi giorni. Io invece non vedevo l’ora di avviarmi per la tanta agognata America. Le amiche erano andate prima di me, mi scrivevano mi raccontavano tutto della America, alla fine di ogni lettera mettevano sempre “ aiutati a venire ti aspettiamo”. Certo verro`.
Dopo aver messo il visto papa` divenne anche piu`serio parlava poco ed era cupo. Sembrava che una grave sentenza gli pendeva sul capo. Intanto zio Paolo era gia partito per l’America. Aveva sposato una ragazza paesana che viveva in America.
Si conoscevano da ragazzini, cominciarono a corrispondere e fiori l’amore. Lei torno` e sposarono. Vissero a Settefrati per poco tempo poi zia Netta, sua moglie, dovette rientrare al lavoro e ritorno` in America, lui l’avrebbe seguita dopo.
Zio Paolo scrisse a mie padre che lui si trovava bene e “se vieni anche tu ci metteremo insieme un officina e faremo i meccanici” Erano ambedue meccanici di mestiere. Spiegava mio zio che con la quantita`di macchine in America il lavoro non sarebbe mai mancato. Se poi vuoi tornare a casa, continuava, Delia puo restare benissimo con noi. Papa`leggeva e si accigliava ma diceva poco
Delia Socci Skidmore