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RITORNO A SETTEFRATI  

 

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L’IMBIANCHINO

 

Non ostante la tarda ora, il mattino dopo mi alzo abbastanza presto. L’imbianchino verra` ad orario. E`un giovane ucraino emigrato da poco e lo abbiamo assunto per imbiancare  le stanze del secondo piano. Arriva all’ora stabilita ( ovvio non ha vissuto da queste parti a lungo perche `non ha tardato ne` cambiato orario). Arriva con tutti gli attrezzi necessari ed anche una mascherina. Pensavo forse l’odore del colore gli dava fastidio. Ma prima di cominciare  col pennello si mise a raschiare e sgretolare le mura.

E` una casa vecchia , le mura non sono uniforme e sono state imbiancate  tante volte uno strato sull’altro che adesso necessitano una buona ripulita. Questo e` un lavoro imprevisto e non nel contratto che facemmo l’anno scorso. Ma Daniele , uomo di coscienza, mi dice che lo fara`per lo stesso prezzo basta che io pago per il materiale. Spalanco gli occhi stupita :qui c’e qualcuno che non cerca di imbrogliare? Senza nemmeno aspettare per la mia risposta si mette la mascherina e comincia a raschiare. Presto la camera si riempie di una nuvola di calcinaccio che irrita le narici. Apro i balconi e la nube esce fuori come fumo acre. La gente che passa crede che brucia la casa. Ai Settefratesi piace il dramma e ne creano uno anche per me. No, li assicuro che non brucio niente:  solo Daniele che fa il suo coscienzioso dovere. 

Alla fine del giorno Daniele emerge tutto coperto di calcinaccio bianco.

Nonostante la mascherina la polvere l’ha anche sul viso. Solo i suoi occhi

sono neri. Cosi` conciato sembra un pagliaccio. Ma un pagliaccio molto onesto e simpatico.

Seguono simili giorni di raschiamento e nubi di polvere che si spande  e si posa ovunque. Sui letti , sui mobili, sui pavimenti. Respiro, mangio e dormo

con la polvere. Ogni giorno dopo che l’operaio ha finito faccio una pulizia generale, poi torna il giorno dopo e ricominciamo d’accapo lui a fare polvere io a cercar di contenerla. Fin ora vince lui, Daniele,1 Delia 0.

Lucia che abita sotto si affaccia al balcone e comincia a sbraitare che il

polverone gli disturba il delicato nasino.” Luci` dico, beata a te che non devi

viverci in mezzo”. Borbottando si ritira. E` una cara donna ma come tutti anche lei deve dire la sua.

 

Delia Socci Skidmore